"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

lunedì 27 aprile 2009

Il nuovo progetto dalemiano

Sono sensazioni, solo sensazioni. Forse solo sospetti.

Semplici indizi analizzati alla luce della storia e della personalità politica di D'Alema.

Liquidato Veltroni, questa volta davvero definitivamente, D'Alema si appresta a riprendersi in mano quello che resta dell'eredità del Partito Comunista e a costruire la sua nuova alternativa di governo.

Mossa nr. 1 Riaccreditare il PD tra gli elettori di sinistra. Ora con Franceschini alzando i toni della polemica antiberlusconiana, poi con la segreteria da affidare ad un uomo certamente capace e popolare come Bersani.

Mossa nr. 2 Incentivare / agevolare l'uscita dei cattolici più moderati dal PD verso l'UDC che diventa l'alleato e l'interlocutore fondamentale della nuova proposta alternativa a Berlusconi.

Mossa nr. 3 Favorire la nascita di una compagine di sinistra radicale e laica (Sinistra e Libertà), capace di raccogliere i voti comunisti e di opporsi al confluire di questi voti verso Italia dei Valori ma anche accettabile da parte dell'UDC in una futura alleanza. E' casuale che nella riforma elettorale per le Europee sia stato garantito il finanziamento pubblico a quei partiti che raggiungono almeno il 2% dei voti?

Mossa nr. 4 Depotenziare Di Pietro e le sue aspettative elettorali. IDV e i comunisti di Ferrero e Diliberto sono i partiti destinati ad essere tenuti fuori dalla futura alleanza.

Forse è solo fantapolitica, forse sono solo sospetti.
Forse il centrosinistra vincerà nuovamente le elezioni grazie a D'Alema, di sicuro così non cambierà mai l'Italia.

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