"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 24 maggio 2009

Mors tua vita mea

Art. 1, 2° comma Costituzione.
Così recita: 'La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione'.
Come quasi tutti sappiamo, sono almeno tre lustri che l'Italia è tristemente chiamata alle urne senza le forme e aldilà dei limiti della Costituzione.

Ma facciamo finta..

Nelle democrazie occidentali e a maggior ragione nella nostra, che è fra le migliori, almeno sulla carta, il popolo esercita la sovranità per lo più indirettamente, attraverso rappresentanti da esso stesso liberamente scelti.
Su quel 'liberamente' si potrebbero citare fiumi, laghi, mari ed oceani di letteratura. Libri su libri. Troppi.
Lasciamo perdere.

Facciamo finta..

Dunque, dicevo, i rappresentanti del popolo, liberamente e scientemente eletti dal corpo elettorale, quello sovrano, sono investiti di un mandato che li impegna ad esprimere la volontà degli elettori e a rispondere degli impegni assunti e proclamati in campagna elettorale, lì dove chiedevano fiducia e consensi.
Nel corso della legislatura, sono altresì chiamati a fare i conti con la 'sintesi' politica.
La Politica, per chi lo avesse dimenticato, è la cura dell'interesse generale.
La sintesi è, potremmo dire, la soluzione cui ragionevolmente si perviene, muovendo da una molteplicità, spesso articolata, complessa e conflittuale di fattori, elementi ed opinioni, sul presupposto, nella fattispecie politica, che la maggioranza non è facile da conseguire e che, in una democrazia, la minoranza non può essere accantonata.
Insomma, non è facile il compito di un rappresentante del popolo.
Ci vorrebbero persone all'altezza del ruolo che, oggi, salvo rare eccezioni, non abbiamo.

Ma facciamo finta..

La questione che intendo porre è la seguente.

In una qualsiasi democrazia, anche non occidentale, la sintesi politica cui accennavo potrebbe porsi in contrasto con gli interessi di un qualche apparato economico e di una qualche lobby ontologicamente votata ad interessi diversi da quelli della collettività.
E gli apparati e le lobbies potrebbero machiavellicamente (=cinicamente ed ingiustamente) avere la meglio e riuscire a corrompere i nostri provetti politici.
Questo genererebbe distorsioni nel sistema. I cittadini danneggiati potrebbero accorgersene e modificare il loro orientamento di voto.

A questo punto, se io fossi un finto politico, cosa farei?
Forse questa è facile facile.
Allora, per prima cosa, mi preoccuperei di agganciare e corrompere svariati altri sfortunati colleghi al fine di creare una rete in grado di ingabbiare vertici ed apparati dei partiti politici in campo. Così facendo, i politici si trasformerebbero in strumenti delle lobbies economiche, le quali ricambierebbero prontamente, destinando parte dei profitti conseguiti grazie ai 'politici', ormai corrotti e ricattabili, finanziando le campagne elettorali degli stessi, che poi continuerebbero a favorire le lobbies in una catena che potrebbe durare anche secoli.. (come qualcuno sostiene stia avvenendo in Italia, ma questa è solo un'ipotesi).

Ma se io, anziché l'aspirante marchettaro, fossi la lobby stessa con le scarpe, cosa farei?
Beh, se la fortuna mi venisse incontro e la situazione politica, crollata sotto il peso di se stessa, aprisse scenari lunari inaspettati e mi trovassi di fronte ad un facile deserto..
Io non sprecherei tempo e denaro per corrompere stupidi, finti e noiosi imbecilli.
No, io direttamente ed in prima persona creerei un apparato di partito. Io stesso mi fingerei politico, farei i miei interessi e destinerei parte di essi a finanziare le mie di campagne elettorali.
Tutto sarebbe più semplice e gratificante.
Certo, io dovrei essere un leader carismatico e dovrei rassicurare anche le altre lobbies circa i loro interessi.
In ogni caso, non potrei prescindere da un significativo stuolo di imbelli, capaci però di garantirmi il consenso del popolo. Dovrei, comunque, pagarli, controllarli e fidelizzarli.
Mi servirebbe anche un adeguato controllo dei media.
Dall'altra parte, avrei bisogno di un'opposizione molto debole, magari divisa, comunque poco credibile e soprattutto poco convinta e facilmente corruttibile.
E gli elettori? Il popolo se s'incazza, fa paura.
Mi servirebbero elettori senza ideologia, senza morale, senza valori, che artatamente distratti da un paio di tette, non si accorgano di quello che combino.
Ah..dimenticavo: la Magistratura. Che noia!
I magistrati sono la razza peggiore, con tutte quelle leggi e quei principi.
Niente, mi toccherebbe corrompere pure quelli, altri soldi.
E se non si fanno corrompere?
Mors tua vita mea.

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