"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 9 agosto 2009

Franco Battiato oggi... Paolo Borsellino ieri!

di Gianluigi Di Blasi


dal Corriere della Sera del 6 Agosto 2009
riporto un'intervista di Fabrizio Roncone a Franco Battiato,
in cui, partendo dalla Questione Meridionale, si finisce col spiegare la malattia di cui soffre l'intero Paese e quale potrebbe o dovrebbe esserne La Cura.


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Battiato: Sud, un vulcano che esploderà!

Roma - “D'istinto, di pancia, mi verrebbe da dire che non esiste alcuna differenza tra Nord e Sud. Perché quando salgo a Milano trovo gli stessi poveri di Palermo, e poi anche la stessa arroganza di tutti gli altri, la stessa deriva tribale, violenta, la voglia di sopraffare, di sfoggiare muscoli ed ignoranza, trovo la stessa insofferenza al giusto, al bene comune...”.

Lei è un intellettuale, provi a non rispondere di pancia.
“Allora le dico che il Sud è seduto su un vulcano, un vulcano non di natura geologica, ma sociale. E sebbene questo vulcano stia per esplodere, i politici fanno finta di nulla, anzi si appassionano in discussioni sostanzialmente inutili, come è in fondo anche quella scatenata dagli ultimi dati forniti da Bankitalia”.
Lei è siciliano e vive a Milano, tra il mare e l'Etna. I politici che...
“che commentano pomposi lo studio della nostra Banca Centrale secondo cui al Sud la vita costa il 16,5% in meno? Ah! Ma non uno che dica quanti qui conti una certa solidarietà familiare, dove il padre aiuta il figlio disoccupato, e soprattutto zitti, tutti zitti sull'aspetto più eclatante della faccenda: e cioè che in tutto il Sud c'è un economia sommersa di natura criminale, mafiosa, che non solo fattura cifre pazzesche, ma che poi va a reinvestirle, appunto, proprio al Nord”.
Scenario complesso.
“Complesso? Colluso!”
Questa è un'affermazione pesante.
“Questa è la verità”.
Battiato, la spieghi.
“Chi è che Governa il Sud? Loro. Chi è che incassa le tasse? Loro. Chi è che poi i soldi delle tasse non li tramuta in beni pubblici, tipo autostrade, ospedali, scuole? Loro... e allora io chiedo: questi politici sono credibili?”
Intanto esponenti del PDL e del Mpa di Lombardo pensano di fondare un partito del Sud.
“pensano ad una Lega del Sud. No, l'idea mi fa orrore”.
Promettono di interessarsi concretamente ai problemi del meridione...
“sono centocinquanta anni. È dal giorno in cui l'Italia fu unita su un pezzo di carta che il Su o viene dimenticato, oppure usato. Sa perché sono a favore del Ponte sullo Stretto? Solo perché darebbe la sensazione materiale di unire”.
Lei è pessimista.
“No. Sono realista. Per capirci: leggo che il Ministra Tremonti starebbe pensando a una Banca per il Mezzogiorno...”
Tremonti pensa potrebbe aiutare lo sviluppo delle imprese meridionali...
“Senta, possono fondare tutte le Banche che vogliono. Prima però devono riuscire a far vincere gli appalti agli imprenditori onesti, e non alle cosche. Prima devono garantirci che le case in Abbruzzo, non verranno ricostruite dalle stesse ditte che, nei pilastri, invece del cemento, misero la sabbia”.
Lei è assolutamente pessimista.
“Io la sera accendo la televisione e ascolto il TG. Poi, al mattino, acquisto i giornali. E cosa trovo? Trovo questi signori che non parlano mai del Paese reale, che soffre, che non arriva alla fine del mese... non gli sento mai dire che al Sud il numero dei disoccupati è diventato enorme e che se non ci pensassero Mafia, Camorra, Ndrangheta a fornire posti di lavoro, sarebbe un guaio”.
Come ne usciamo?
“Io credo che l'intero Paese vada rieducato”.
Rieducato?
“Senta, è del tutto evidente che qui non è più un problema di destra o di Sinistra. Il punto politico è recuperare l'etica, la morale, la dignità, il senso dello Stato.”
Gli studenti più bravi sembra siano al Sud. Si sospetta però, aiutati da insegnanti indulgenti nei giudizi.
“Lei cita statistiche, inutili statistiche. Come si fa a capire se un professore è largo di maniche? L'unica certezza è il lessico usato dai leghisti: ecco, quello testimonia, detto tra noi, che al Sud, probabilmente, si studia meglio.”

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Da pag. 47 de
L'Agenda Rossa di Paolo Borsellino
(preparata dalla redazione di 19luglio1992.com) che ci ha accompagnato nella tre giorni palermitana in onore di Paolo, aggiungo una riflessione di quest'ultimo, che si sposa perfettamente con quanto oggi lucidamente e coraggiosamente afferma il cantautore catanese:
"L'errore è pensare che la mafia abbia colmato il mancato sviluppo economico di queste parti disagiate del paese, quindi sbagliamo se crediamo di risolvere il problema inviando più risorse economiche in quelle zone. Lo Stato ha sì il dovere di sostenere le zone con ampie sacche di disoccupazione, di emarginazione e di miseria, ma se non capterà la fiducia dei cittadini sull'imparziale ed equa distribuzione delle risorse, le organizzazioni sfrutteranno questo profluvio di risorse per meglio lucrare. L'esempio è che quando in Sicilia arrivano delle risorse dello Stato centrale, la prima cosa che si pensa è che queste verranno spartite dalla mafia"

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