"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

giovedì 24 settembre 2009

Caccia a Il Fatto...


Palermo, ore 23:50 del 22 Settembre 2009, sulla schermata del mio PC c'è la prima pagina de Il Fatto Quotidiano! Emozione Grandissima!

L'attesa è stata lunga mesi, un travaglio mi permetto di dire, senza con questo citare una delle celebri firme della “sporca dozzina” di cui si compone la nuova testata. La rete ne parla da mesi, la concorrenza da allora teme e trema, oggi “rosica” di fronte al calore dimostrato dai lettori.

La notte è stata un tumulto d'emozioni. L'aggiornamento degli stati personale di facebook ricordava il count-down che precede il capodanno, la frenesia dei lettori abbonati al Pdf in attesa della loro prima copia somigliava a quella dei giovani padri in attesa della nascita del proprio figlio o a quella dei tifosi col fiato sospeso durante gli ultimi minuti di una finale mondiale.

Ore 23:50...è nato!!! è nato!!! Una gioia immensa illumina i volti dei lettori, che dalla lettura delle prime righe, iniziano a scambiarsi sms e mails, a popolare la rete con le prime impressioni.

Letto tutto, in un paio d'ore, iniziano a fioccare i commenti anche sulle pagine di voglioscendere ed antefatto, tutti felici, tutti contenti e tutti attaccati ai proprio schermi per far sentire, sin da subito, il proprio apprezzamento per il lavoro svolto. Le aspettative non sono state deluse!

Ore 8:40 del 23 Settembre, fermata alla prima edicola: “buongiorno, mi scusi è arrivato Il Fatto?” l'edicolante: “sisi, ma è già finito!" "grazie, arrivederci!"

Inizia qui la consapevolezza che non sarà facile stringere in mano una copia del n.1° dell'Anno I de Il Fatto Quotidiano. Via con un'altra edicola, finito, dai che la prossima è quella buona, finito, eccone un'altra, finito, incrociamo le dita “Buongiorno, mi scusi il Fatto?” edicolante “prego!” “Grazieeee, me ne da due?” edicolante “no mi dispiace, devo accontentare tutti!” questa non ci voleva “ma è per una mia collega, sta facendo esami all'università...” e l'edicolante, incorruttibile anche di fronte al finto esame della finta amica “No!” gelo “arrivederci!”

Procedo verso un'altra edicola e vi trovo uno sconosciuto ragazzo che parlava dimesso con l'edicolante, capiamo subito di stare cercando la stessa cosa. “quante ne hai girate? " io “cinque, tu?” lui “sei” sorriso e saluto al cordiale e stupito edicolante e via. Ci allontaniamo un attimo e gli do subito la soffiata “se ti sbrighi e vai all'edicola che c'è prima del semaforo, forse ne trovi ancora una!” e fu così che i suoi occhi mi ringraziarono come quelli di un bambino a cui hai appena promesso un giocattolo nuovo!

A questo punto la fermata era d'obbligo ad ogni edicola che si trovava lungo il mio percorso. Arrivato in facoltà il conto s'è fermato a dodici edicole ed una sola copia disponibile. Tutto questo quando l'orologio non segna ancora le 9:00 del mattino. È fantastico!

In facoltà siamo in pochi ad averla, chi la possiede la tiene quasi come un trofeo da condividere con gli amici. “ce l'hai?” col sorriso di chi sa di essere stato fortunato rispondo “Si” e lui sorridente “lo sapevo, quanto resti? me la lasci?” non volevo separarmene ma “ok, vedi che non resto molto” poi ve ne furono altri due “ok ma per favore, state attenti che la voglio conservare!” e poi un altro mentre prendevamo il caffè “attentooo, non me la sporcare col caffè!”


Mercoledì 23 Settembre 2009 – Anno I – n°1

Il Fatto Quotidiano... è nato!

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