"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 27 settembre 2009

Il condominio

Immaginate un condominio, un grosso condominio di una qualunque città. Tante scale, tanti abitanti, quello che comunemente si definisce un alveare.

Con spazi comuni: cortili interni, giardini e terrazzi; con posti macchina e garage. E negozi, qualche officina e qualche laboratorio. Ne fa parte anche una chiesa e si sa in Italia quanto conti un parroco. Così per le sue esigenze c'è sempre un occhio di riguardo.

Un condominio con tanti problemi, problemi di infiltrazioni, di impianti fatiscenti, di stabilità delle strutture, di mancato rispetto del regolamento e di utilizzo abusivo di spazi comuni da parte di alcuni. Un condominio con tanti debiti, con una ingiusta ripartizione delle spese e per giunta incapace in alcuni casi di provvederne alla riscossione. E allora ogni tanto si cerca un accordo con i proprietari morosi, accettando il pagamento di una parte, anche piccola, di quanto dovuto pur di recuperare qualcosa ed estinguendo in cambio il loro debito. Ma nel contempo si continuano a deliberare lavori costosi di cui pochi sentono il bisogno.

Il più delle volte non si conoscono tra loro le persone che lo abitano e a mala pena si salutano, tutti presi dalle proprie vite e dai propri problemi personali. Al massimo si lamentano delle troppe spese per lavori inutili e fatti male e delle cose che non vanno bene oltre naturalmente criticare colui a cui ne è affidata la gestione. A dire il vero c'è anche paura a dire ad alta voce quello che si pensa: ci sono in giro strani gruppi di giovinastri che dicono di volersi occupare della sicurezza dei palazzi ma a prima vista non appaiono completamente affidabili.

Non esiste solidarietà tra gli abitanti del condominio ma ostilità e diffidenza, per la diversa estrazione sociale o per la diversa origine regionale, tra italiani e stranieri, tra chi afferma di essere credente e chi afferma di non essere credente.

Naturalmente c'è un amministratore, colui che è delegato alla gestione delle incombenze comuni.

Pulizie, riscaldamento, contabilità, adempimenti fiscali, ripartizione e riscossione delle quote condominiali, manutenzioni ordinarie e straordinarie.

Secondo il regolamento l'amministratore dovrebbe essere scelto da tutti i condomini con il loro libero voto, sia pure sulla base delle quote di proprietà.

Eppure ci sono condomini più importanti degli altri, sono loro, di fronte alla inerzia e alla mancata partecipazione della maggioranza, che risultano decisivi nel determinare l'amministratore che verrà scelto dall'assemblea. Ed in effetti i più per ignavia, simpatia, amicizia, timore, rispetto o speranza di futuri favori, si adeguano alle scelte di quei pochi.

Certo, spesso una parte dei condomini si organizza in gruppi per promuovere la scelta di un amministratore. Se ne dicono di tutti i colori i membri di quei gruppi, rasentando e a volte oltrepassando il limite della diffamazione.

Grosso modo si rimproverano le stesse cose: mancanza di onestà e gestione del bene comune nell'interesse di pochi.

Uno dei problemi è che nel condominio non circolano le giuste informazioni sulla reale situazione contabile dell'amministrazione, sui lavori ai quali è più opportuno dare priorità, su quali siano i veri prezzi di mercato degli appalti e quali le ditte migliori e più corrette a cui ci si dovrebbe e potrebbe rivolgere. Al massimo girano voci e pettegolezzi. E coloro che avrebbero la capacità di capire e di spiegare e il prestigio per essere ascoltati dagli altri, per interesse o pigrizia o paura, preferiscono tacere.

In certi anni prevale l'amministratore indicato da un gruppo, in altri quello indicato da un altro gruppo. Ma nessuno potrà essere nominato amministratore se non ha l'approvazione dei condomini più importanti e alla fine le ditte incaricate dei lavori, nonostante le loro opere siano spesso insoddisfacenti, sono sempre le stesse (a volte sono proprio le ditte dei condomini più importanti) e le violazioni, gli abusi, le ingiustizie restano in ogni caso e con chiunque sia nominato.

Nel condominio vivono anche persone che svolgono attività illegali, l'appartamento in cui la prostituta riceve i propri clienti, quello in cui lo spacciatore rifornisce gli acquirenti di stupefacenti, l'altro in cui il ricettatore custodisce le cose rubate, l'officina che ammorba il condominio con fumi venefici.

Ma anche quelli nessuno li tocca. Anzi pure loro hanno voce in capitolo nella scelta dell'amministratore e fanno in modo che chi verrà nominato non possa infastidirli.

Riusciranno un giorno i condomini onesti, in fondo sono ancora la maggioranza, a parlarsi e a capire cosa è giusto fare e come è possibile organizzarsi per tutelare la propria vita, il proprio interesse e i propri diritti?

Nessun commento:

Posta un commento