"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 6 gennaio 2010

Dalla rete nuove possibilità per la partecipazione democratica

Tra le tante pubblicità 'istituzionali' che imperversano in tv, nuova forma di foraggiamento con i soldi pubblici delle tv berlusconiane, ce n'è una che mi è sembrata particolarmente interessante.
E' quella della PEC: la posta elettronica certificata. La pachidermica burocrazia italiana fa un altro passo avanti verso le opportunità offerte dalla rete, con anni di ritardo rispetto all'evoluzione tecnologica di cui da tempo usufruiscono aziende, banche e privati, attribuendo valore legale nel colloquio con la pubblica amministrazione alla mail certificate.

Non si tratta solo di una sacrosanta possibilità di semplificare la vita dei cittadini consentendo loro di risparmiare tempo e denaro, non è solo un'opportunità per accelerare le incombenze delle strutture e degli uffici pubblici e se si pensa alla lentezza delle procedure della giustizia si può capire quanto possa essere provvidenziale, ma è anche una straordinaria opportunità per consentire la partecipazione dei cittadini alla vita democratica.
Quale strumento migliore per il dialogo degli elettori con i propri rappresentanti? E perché non consentire, proprio attraverso uno strumento certificato, la possibilità di sottoscrivere petizioni, progetti e proposte legislativi, referendum o partecipare alla definizione di candidature alle elezioni?
Ma affinché la rete diventi davvero strumento di democrazia diretta vi sono due pre-condizioni necessarie:

. l'eliminazione del digital divide, cioè che a nessuno sia negata la possibilità di accedere ad internet;
. la libertà ed il pluralismo delle informazioni che consenta ai cittadini di prendere parte, con piena consapevolezza, al pubblico dibattito e di determinare le pubbliche decisioni.

http://www.cnipa.gov.it/site/it-it/Attivit%C3%A0/Posta_Elettronica_Certificata__%28PEC%29/

http://it.wikipedia.org/wiki/Digital_divide

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