"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 22 gennaio 2010

Italia, un Paese senza più speranza

Non ci sono parole per esprimere i sentimenti di rabbia, disgusto e ribrezzo che suscitano i provvedimenti vergognosi di questo Governo e le leggi proposte ed approvate dalla classe politica al potere.
E' uno spregevole stillicidio di attacchi alla Costituzione, al Diritto, al buon senso, ai valori della Giustizia, ai principi di legalità, di onestà e rettitudine che dovrebbero contraddistinguere tutti i cittadini e ancora di più chi governa e amministra la cosa pubblica.

Si fa fatica a tenere a mente tutte le porcate che ci hanno propinato solo negli ultimi dieci anni: il conflitto di interessi, i vari Lodi per garantire l'impunità a Berlusconi, la legge elettorale che non consente al popolo di scegliere i propri rappresentanti, i condoni fiscali e gli indulti a favore di evasori, tangentisti, corrotti e mafiosi, le privatizzazioni di beni pubblici come l'acqua, le opere pubbliche decise in spregio della salute e dei bisogni e della vita delle persone, il suicida programma nucleare completamente fuori dal tempo e che contraddice la volontà espressa dal popolo con un referendum, le leggi a favore delle aziende del premier, gli attacchi alla rete unico spazio rimasto di libera informazione, il porre la protezione civile e la difesa al di fuori delle normali procedure dello Stato e dei controlli che ne derivano, il trattamento razzista e xenofobo riservato agli immigrati.
Sono talmente vigliacchi i nostri governanti dal non avere nemmeno il coraggio di rivelare, prima delle elezioni regionali, i siti nei quali intendono costruire le centrali nucleari.
La legge sul processo breve approvata dal Senato è solo l'ennesimo atto della precipitosa discesa nell'abisso verso cui è diretta l'Italia.
Verranno cancellati i processi a Berlusconi e quelli per i crack Parmalat e Cirio. Verrà negata giustizia a centinaia di migliaia di cittadini, anche a chi ha visto la propria vita distrutta o perso i propri cari a causa di incidenti sul lavoro o vittime di pirati della strada o è stato rovinato dalle truffe.
Provo ribrezzo nel constatare la bassezza morale ed intellettuale della nostra classe politica: i Gasparri, i La Russa, i Cicchitto, i Capezzone, gli Schifani, i Cuffaro, i Calderoli, i Borghezio e potrei andare avanti per intere pagine.
La vergognosa presenza nel Governo della Repubblica di personaggi - Bondi, Rotondi, la Carfagna, la Gelmini e la Brambilla – che offendono la dignità di chi, in particolare le donne, ha costruito la propria vita sullo studio e l'impegno professionale.
Un Presidente del Consiglio pluri-inquisito e pluri-prescritto e dagli opachi rapporti con esponenti mafiosi.
Le più alte cariche dello Stato che commemorano Bettino Craxi, condannato per corruzione.
In un Paese stremato da una crisi economica senza precedenti e con un quinto della popolazione sotto la soglia di povertà, le classi dirigenti non si fanno scrupolo di perpetuare privilegi e sperperi, di condonare i pubblici amministratori per 500 milioni di euro reclamati dalla Corte dei Conti per danni alla cosa pubblica, di continuare a foraggiare l'anticristiano Vaticano.
Questo Paese vive ormai solo nell'illegalità e dell'illegalità, dominato dalle mafie, dalla corruzione, dall'evasione fiscale, dalle frodi e dalle truffe, dal lavoro nero, dalle clientele, dal familismo, dal voto di scambio.
Il gioco d'azzardo è la terza industria italiana, la droga scorre a fiumi anche nei palazzi del potere.
La maggioranza degli intellettuali e dei giornalisti ha venduto la propria coscienza al potere e fa finta di vivere nella normalità
Provo vergogna per un popolo italiano, capace di mobilitarsi solo per una partita di calcio o per una puntata del Grande Fratello, che subisce passivamente e non è in grado di ribellarsi a questo stato di cose, perché la maggioranza di esso trae la propria sopravvivenza dall'illegalità o è inconsapevole dei propri diritti.
Dobbiamo prenderne atto: hanno vinto loro. Per i cittadini onesti non c'è più speranza.
Ed ha ragione Brunetta: è necessario cambiare il primo articolo della Costituzione che afferma che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Questa Repubblica è fondata sulla corruzione, le mafie e il clientelismo.

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