"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 9 maggio 2010

FARE NETWORK


di Giandiego Marigo

Fare Rete, Fare Movimento
Un tempo, avevamo coraggio o forse osavamo supporre d'averne.
Osavamo quindi definire un ambito per la cultura popolare. Osavamo supporre fosse possibile immaginare circuiti altri diversi da quelli gestiti e controllati dal potere.
Ci definivamo avanguardia, anche culturalmente ed accettavamo quel ruolo, anzi ci solleticava l’essere minoranza. Partivamo con la supposizione che, in qualche modo nostro fosse il dovere di rappresentare quella cultura popolare ed altra di cui il potere negava persino l'esistenza ed è forse proprio in questa dichiarazione di non esistenza che stava la necessità di portarla all'attenzione, almeno nella nostra dichiarazione di principio.
Abbiamo prodotto cose egregie, importanti.
L’occupazione di Santa Marta, il Movimento dei Circoli Giovanili, le primissime occupazioni dei Centri Sociali, ma il fatto stesso di pensarci altri erano le basi e e l'embrione di un’idea nuova, limitata, certamente e forse parziale, sicuramente viziata dal minoritarismo, ma che produsse movimento.
Talmente forte e montante da arrivare quasi a lambire le nostre deserte spiagge di questi tempi.
I festival Rock del Parco Lambro, Le Scuole di teatro, Danza, Creatività, i Circoli La Comune con il loro invidiabilissimo circuito, la cooperativa L'Orchestra, il grandissimo festival giovanile e studentesco di Licola, le radio libere...molteplici e varie nella prima ora della loro nascita! Tutte queste erano cose, grandissime manifestazioni, non di nicchia.
Piene di limiti e di difetti? Certo ! Ma Cose! Avvenivano in tempi che io non esito definire importanti, diversi e lontani dagli anni di piombo che poi vennero descritti.
Cose come l’Orchestra, il circuito dei Circoli La Comune non erano invenzioni, ma realtà, consistenti e fortemente produttive! In particolare l'avventura del Circolo La Comune di Milano fu eclatante portandolo all'organizzazione di eventi importantissimi nella città! Proposte di una concreta alternativa culturale ed altra ed erano tutt’altro che marginali. Le radio libere, dicevamo sino al movimento delle televisioni private, ebbene sì.

Non enumero i gruppi teatrali e musicali, il numero infinito di artisti che ha trovato cittadinanza ed humus in quegli anni, loro lo ricordano bene! Molti, ne sono certo, rimpiangono quegli anni.
Oggi avremmo le basi, la green economy chiamerebbe a gran voce un movimento di tipo culturale, il coraggio di una cultura altra.
L’inasprirsi delle scelte razziste e xenofobe richiederebbero una risposta.
Alcuni progetti politici, per quanto embrionali abbisognerebbero come dell’acqua e del fertilizzante di progetti e di coraggio in questo campo.
Il Movimento dei Movimenti, il ripensamento teo-filosofico-spirituale, di questi anni meriterebbe l’impegno di intellettuali, di artisti, di Teste.
Del coraggio di osare, di non ripertere sé stessi perdendo energie in infinite auto citazioni.
Io sono un ignorante, un uomo piccolo, che ebbe la fortuna e l’onore di sperare e di vivere quei tempi, di sognare un mondo altro, diverso e possibile.
Io sono anche sicuro che esistano le potenzialità e le forze per questo pensiero, solo forse ne manchi il coraggio, la voglia, quello che occorre per rischiarsi e rischiare.
Quella che andrò a proporre è un programma ambizioso, lo so, forse persino folle assumerà a tratti i contorni dell'utopia e deriva da un personaggio come me, che pur avendo grandissima credibilità in quegli anni, sin qui descritti, oggi ha scelto un lunghissimo silenzio punteggiato di gravi errori personali, però credo che sia necessario il proporre, perchè ritengo che l'unico spazio di reazione all'ottenebramento delle coscienze stia proprio nel riappropiarsi della capacità di rappresentare una cultura altra e di tratteggiare un mondo diverso da quello del potere.
Questo significa anche creare le condizioni di un circuito che affranchi coloro che vogliono esprimere alternativa dal ricatto di una distribuzione ed una produzione unica e padronale.
Tutto sommato è proprio in questo modo che oggi viene ricomposta ogni forma di visione diversa, comprandola e riconducendola poi ad un modello vendibile ed inoffensivo oppure soffocandola, privandola della possibilità di essere rappresentata, distribuita e di cavare il giusto profitto e la possibilità di sopravvivenza proprio dal fatto di essere altra rispetto al potere.
FARE NETWORK, oggi la rete ce lo permette, la nascita delle Web Radio e delle Web Tv ci apre uno spazio senza limiti per un nuovo modo di produrre cultura, ma ci offre anche la possibilità di creare circuito.
Il progetto in questione parte da due Web Radio “Radio 100 passi" (Palermo) e “Quanta Radio" (Roma) e da una WebTv “www.libera.tv" (Roma) esse si collocano naturalmente e senza sforzo nell'Area di Progresso e pongono “fortissimamente” la questione del circuito...con particolarissima attenzione alla proposta entusiasmante di NetWork degli amici di Palermo. Questa lettera è un primissimo abbozzo di un'idea una proposta solo “mentale” che non ha particolari capacità di analisi economica ma che parte da una necessità politica e spirituale (perchè no?).
A mio umilissimo parere queste tre esperienze devono essere l'ossatura di un circuito culturale alternativo che non si ponga limiti d'ambizione e che abbia il coraggio di spaziare attraverso tutti i settori della produzione spettacolare e più squisitamente culturale, senza rinunciare all'idea ed al sogno di crearlo davvero questo circuito alternativo sul modello dei Circoli La Comune ma migliorandone l'efficenza e la capacità propositiva sul territorio e dedicandosi in modo particolare alla mission di permettere alle potenzialità che il mondo della musica del teatro e dell'arte visiva e tele-cinematografica e perchè no letteraria oggi potrebbe proporre in alternativa al prodotto controllato, gestito e distribuito dalle Major del Potere.
Cercando le alternative economiche pratiche di autosostentamento e di autoproduzione che questo vostro scrivano sinceramente non ha e che nemmeno pretende di avere. Io sono certo che un numero considerevole di giovani artisti sarebbero felici di impegnarsi all'interno di un circuito che sotto certi aspetti li raprresentasse e che non chiedesse loro di essere “commerciali” o “diversi” da quel che sono, ma che semmai traesse la sua energia dalla loro originalità e la propria forza dalla capacità di porre alternativa.
Sono altresì convinto che molti Musicisti sarebbero soddisfatti di produrre i propri progetti in un modo alternativo al furto organizzato dalle Major discografiche e che sarebbero altrettanto felici di essere organici ad un circuito chiaramente alternativo a quello dei Management attualmente al “potere”...perchè di potere, con una fortissima capacità di ricatto si tratta.
La necessità assoluta di Circuito siffatto a me appare assolutamente prioritaria, fondamentale per contribuire e consolidare l'idea di un'Area di Progresso capace di essere realmente quel che promette nella sua stessa definizione
Un gruppo di coraggiosi sta creando in Lombardia un'associazione “Associazione Cursa” (dal nome della prima stella di Eridanio il fiume celeste, la sorgente). Quest'associazione si pone come finalità di quella di unificare alcuni circoli di grandissima rilevanza che rappresentano il nuovo e l'altro nel settore culturale sino nella proposta di un modo diverso di vedere la vita e le cose ed esattamente Radio 100 passi con la sua fantastica proposta di Network e i circoli di “Decrescita Felice”...all'interno di questo progetto credo sia il caso di inserire anche le altre realtà che abbiamo sino qui tratteggiato quindi Quanta Radio e la WebTV www.libera.tv, ci poniamo come limite il cielo e come volontà quella di cambiare il modo di pensare nostro e della gente che ci avvicinerà, ma questo è solo un'esempio parzialissimo di quello che vorrà significare quest'idea di fare Rete, di fare NetWork...solo un'inizio dell'affresco che sto cercando di tratteggiare. Il progetto è molto più ambizioso e mette in campo la possibilità di creare occupazione e l'idea di fare circuito...la gestione dovrà essere certamente di tipo diffuso ed il controllo assolutamente democratico. Ora voi potrete rispondermi che questa mia sia solo una follia da poeta del cazzo, ma io credo che sia un progetto anche se le mie capacità contabili sono nulle sono anche convinto che possa errere remunerativo ed utile e che sia adattissimo ad una struttura no profit democraticamente controllata e diffusa. Questa lettera vuole risposte da tutti voi e vuole impegno e fiducia, perchè non si può fare da soli, l'adesione delle radio citate e degli intellettuali che vorranno darci la loro adesione non è sufficiente non può bastare....abbiamo bisogno di voi, di noi di tutti quelli che credono un mondo diverso possibile... aspettiamo quindi risposte e adesioni presso Radio 100 passi e Quanta Radio per cominciare, presto verranno dati dei referenti per chi volesse condividere l'avventura. Ditemi sinceramente cosa ne pensate anche se dovesse essere un vaffanculo.

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