"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 20 giugno 2010

COSA STIAMO PERDENDO A POMIGLIANO

Di Giandiego Marigo

Io non sono un economista, non che questo mi provochi dolore o senso di mancanza, non ho mai avuto né padronanza ed ancor meno confidenza con la visione numerica dell'universo, certo so che esiste e so che fa parte dell'immenso concerto delle sfere, ma non per questo riesco a digerirla.
Forse però questo non vi riguarda e, probabilmente, nemmeno vi interessa, ma serve a definire il taglio di quello che io sono e di perchè scrivo come scrivo.
Bene ed ora parliamo di quello di cui voglio dissertare con voi, di Pomigliano.
Cosa sta succedendo là?
Non mi interessa, per le ragioni di cui sopra, di trovare ardite giustificazioni, non mi riguardano le equazioni equilibristiche che vengono addotte a ragione della lesione della libertà e dell'umano rispetto, per l'unica ragione di ottenere la quadratura di un postulato che parte dalla premessa di giustificare lo sfruttamento e l'appropriazione di valore aggiunto
Molti, con maggiore competenza della mia sulla storia del movimento operaio, stanno intervenendo su questo argomento, analizzando i contro mentre molti altri stanno altrettanto dottamente analizzando i pro e, con mia somma tristezza, questi maestri di opportunità non sono nemmeno tutti realmente riconducibili all'area padronale.


Ammesso che sia ancora possibile l'operare distinzioni.
Per questa ragione non vi parlerò quindi dei risvolti sindacal-economici della questione. Vorrei discutere con voi d'altro, di quello che Pomigliano sembra tirare fuori mettere in luce, far risaltare in modo, tutto sommato abbatanza impietoso.


Vorrei poter parlare di noi stessi, per esempio, che ci accorgemmo ad un certo punto del percorso d'aver avuto un approccio troppo ideologico...ed allora buttammo tutto, acqua, bambino, bandiere, nell'assurdo terrore d'essere, come Pietro identificati come seguaci del Nazareno.
Oggi, ci rendiamo conto che qualche cosa di troppo lo abbiam buttatto, permettetemi di dire l'avete anche se questo respingere, questo estraniarsi non può servire a giustificazione, però a me nessuno ha mai chiesto nulla!


Ho solo assistito a questo parossistico abbattersi di bandiere ed ho visto amici sino al giorno prima marxisti diventare improvvisamente liberal-democratici. Devo però confessarvi che io stesso ho sempre vissuto con fastidio certo operaismo e quella cemtralità operaia che mi sembrava...così poco lungimirante, così ristretta. Però attenzione, come ho detto sopra nel parossismo dell'adeguamento ai tempi abbiamo troppo spesso buttato bambino e bandiere e quelli ci servivano...per resistere e sopravvivere sino alla prossima occasione.
Questo attacco che L'area di Progresso sembra vedere solo di sghimbescio, fra una pausa e l'altra di temi , ritenuti a torto più importanti(perchè, diciamolo, ormai gli operai, ma che cazzo sono?) in questo attacco al lavoro signori perderemo un poco di libertà, un poco di forza, molta dignità, e quando ci sveglieremo in un mondo diverso ci chiederemo dove mai sia cominciato...bhè ve lo dico io a Pomigliano, dove potremmo perdere anche l'onore.
Un altro aspetto di cui vorrei parlarvi è l'assoluta stupidità con ci siamo predisposti a questa trappola, quando permettemmo in modo , tutto sommato silente, che ci ingannassero prima con Un'Europa del tutto inventata e poi con il W.T.O. Quando tacemmo, abbagliati dal libero mercato (molta di quella che si autodefinisce sinistra quanto meno). Sull'altare di un'unità solo finanziaria e bancaria accettammo, molto, troppo, nella libera Europa sono entrati paesi dove i diritti sono un'opinione, perchè non è sui diritti che è basata l'unità stessa...differenza che diventa tanto più gigantesca quando si parli di W.T.O e di Cina...questa differenza sta portando alla devastazione, permettendo ad un capitale sempre meno umanizzabile, lui sì con idee molto chiare su cosa gli convenga della globalizzazione, di fare della delocalizzazione un volano dei guadagni ed un Killer dei diritti.


Questo che oggi abbiamo lo abbiamo però ottenuto con un lungo silenzio, con una lunghissima condivisione, con una parentesi dolorosissima di spostamento verso l'unico pensiero e l'unico mondo possibile, con l'accettazione supina d'una cultura che , noi stessi abbiamo contribuito a fare dominante.


Oggi si fanno discorsi ineluttabili...si restringono le scelte dichiarando che il percorso di Pomigliano sia l'unico possibile...con logica degna della Lady di Ferro e del suo contraltare Reaganiano.
Mai come oggi l'attacco ai lavoratori è stato palese, mai come oggi si è messa in discussione l'area dei diritti, con l'intenzione di ottenere una...nuova visione del mondo del lavoro. Quello che perderemo a Pomigliano sarà perso per sempre e per tutti. Quello che stanno cercando di porre è il precedente...che determini una nuova base di trattativa, per fare questo devono scardinare la FIOM, per fare questo si avvalgono della cortese e del tutto gratutita collaborazione delle amichevole e colla borative CISL E UIL, scardinare la FIOM-CGIL dicevamo, rompere l'anomalia che essa costituisce nell'area, ultimo rimasuglio storico d'una deriva socialdemocratica nel corpo del PD...una volta tolta questa antica incrostazione il lavoro sarà a buon punto ed il progetto Piduista quasi realizzato.
Da lì in poi sarà pressochè lo stesso, "finalmente lo stesso" per molti, che sia al governo l'uno o l'altro, davvero non avrà più senso il riferirsi ad un'opinabile sinistra, a questo punto culturalmente inesistente.


Chiunque governi rappresenterà, davvero i medesimi interessi.


Questo avviene con la collaborazione di molti all'interno delll'area di opposizione e dell'area sindacale, sulle spalle dei lavoratori, perchè comunque diciamolo, se questi sono così sfigati da essere operai non sarà mica colpa dei sindacalisti o dei dirigenti o degli impiegati. L'ho già detto ma vale la pena ripeterlo anche se il termine può apparire demodè ed un poco anacronistico, noi perderemo l'onore a Pomigliano e la dignità...ed avremo perso molto, forse tutto.
Sembra grottesco oggi richiamare all'importanza del movimento operaio, ma è così, se oggi perde Pomigliano la civiltà di questo paese arretra...di almeno 40 anni, ed allora, permettetemi, sarà davvero secondaria ogni indignazione sui bavagli, sulla libertà di stampa, sulla democrazia, perchè sarà dimostrato al di là di ogni ragionevole e possibile dubbio come questo paese non sia , assolutamente, in grado di difendere le proprie conquiste di democrazia e civiltà. Sarà palese quale debba essere la sua posizione nel quadro mondiale...e le ribellioni indignate di quattro pseudo-imtellettualoidi di quella cosa strana ed inesistente che si chiamò Sinistra, saranno riconducibili nell'area Liberal...anche se un poco Radical...ininfluenti e di testimonianza. Giusto per controllare come questo mondo sia l'unico possibile...l'unico proponibile , l'unico vero.
Ed è per questo che Marchionne e il signor B. sono momentaneamente alleati su questo tema, perchè sanno cosa passa per questa trattativa, ed è ancora per questo che la FIAT è disposta a mettere in campo ogni sforzo, sino alla contro-marcia per l'occupazione...proprio perchè loro lo sanno che lo scontro non è solo sindacale, ma che dietro si nasconde molto, molto, moltissimo di più. Loro lo sanno quanto questo avvenimento, questo frangente riguardi anche l'immagine di mondo che avremo e che erditeremo dopo questa crisi, la sua impostazione e la necessità d'una modificazione dei rapporti di forza, gli unici che sembrano non accorgersene affatto o quantomeno solo di striscio...di sghimbescio fra mille altre cose, sono gli abitanti ignari di quella che oggi si fatica, ogni giorno di più a definire Area di Progresso.

7 commenti:

  1. Aggiungerei due punti :1) che Pomigliano riflette nè più nè meno la situazione (ricatto?) che al momento stanno vivendo i dipendenti pubblici ed i lavoratori (che hanno un lavoro) in genere;
    2)che l'errore più grosso è stato non conoscere e difendere la Costituzione, in tutto questo arco di tempo:errore che stiamo pagando a caro prezzo...

    RispondiElimina
  2. non avevo firmato sopra...Demo Kratia

    RispondiElimina
  3. La crisi ci farà perdere tutti i diritti guadagnati..

    RispondiElimina
  4. Frse non avete capito che qulcuno vuole riscoprire la propria dignità, con il lavoro sia pure come "schiavo del padrone" ditemi chi non lo è.

    saluti

    RispondiElimina
  5. La Fiat ha ricattato gli operai polacchi e poi se n'è tornata in Italia, e adesso rifà lo stesso giochetto, sempre ricattando al ribasso... C'è una sola risposta per me: più tasse a tutti quelli che guadagnano più degli operai, meno tasse agli operai. Tasse, tasse, tasse!!!!! Si ridistribuisca il reddito, in Italia e nel mondo!!!

    RispondiElimina
  6. E cosa vogliamo fare con Pomigliano? Lo salviamo coi soldi pubblici? Torniamo alla GEPI o al ministero delle Partecipazioni Statali? Hi .....

    RispondiElimina
  7. E' da tempo che è chiara la strategia di eliminare un sindacato "di sinistra"ed inserire quello padronale di destra,chiaro programma della P2 di Licio Gelli oggi B2,unitamente alla sottomissione di tutta l'informazione,forse non si era ben compreso il numero degli affiliati "coperti"che oggi agiscono allo scoperto,con il ricatto del decentramento del lavoro ci fanno accettare accordi capestro con la complicità decennale dei mammalucchi Bonanni e Angeletti,neanche capaci di balbettare un discorso comprensibile,buoni solo a firmare a comando !!

    RispondiElimina