"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

martedì 1 giugno 2010

NON IN MIO NOME




Di Giandiego Marigo (poesia dell'autore)

Questo è un post difficile e forse anche confuso, perdonatemi , ma molto esce a cavallo d'emozioni e mediato dal dolore e ho deciso di lasciare fluire le parole come fossero acqua a dilavare, purificando e pulendo.
Qual'è il limite? Esiste un limite oppure il progetto di governo mondiale e la necessità stabilita dal Club Bilderberg di attaccare l'Iran e diminuire la popolazione mondiale ha priorità su qualsiasi cosa, sulla ragione, sulla morale e sul senso stesso della vita? Cosa si gioca su quella striscia di terra assediata, martirizzata. Cosa ci dice Gaza???
Spiegatemi per quale motivo si fa questo...e non mi basta la teoria della guerra preventiva e il fatto che gli ebrei abbiano tanto sofferto...questo li autorizza a fare derisione di ogni regola ad azzannare l'universo intero???
Dove ci stanno portando contro la nostra volontà? Basta ancora dire NOT IN MY NAME???
Oppure quelle navi che tentano di forzare il blocco ci impongono l'unica scelta possibile, l'unica azione che oggi un pacifista possa e debba fare???
Dobbiamo, possiamo rassegnarci a non contare nulla? Dobbiamo quindi renderci conto che anche questo gesto ha solo il senso della testimonianza?
Questa scelta attiva , anche se non violenta non è l'unica scelta possibile? Se lo è qual'è oggi il senso del termine Pacifista?
É, forse, in momenti come questi che è più difficile ricordarsi il paradigma olistico, il senso dell'Uno di fronte alla visione di ciò che tutto è salvo che il mondo che vorremmo immaginare e la paura, l'incombenza di un conflitto che finirebbe per sfuggire dalle mani di chiunque.
Il rischio concreto che dopo l'esaltazione della cibernetica si possa tornare al graffito...all'incisione rupestre con la selce sulle pareti di una caverna.
Perchè lo si sente in momenti come questo che l'uomo è caduto molte volte e che la metafora biblica della cacciata dall'eden ha questo senso...come il diluvio.
Sono impazzito? No! Parlo con il cuore, a braccio, perchè è l'unico modo in cui so farlo.
Non permettiamolo, ammesso che ci venga permesso di avere un'opinione, ammesso che si abbia ancora tempo, ammesso che conti qualche cosa, non permettiamolo.
MOLTE VOLTE HO CHIESTO DI IMMAGINARE UN MONDO ALTRO DIVERSO DA QUELLO CHE IL POTERE CI IMPONE.
Facciamolo con tutte la nostre forze, nella speranza che l'essere in tanti a spingere verso la pace serva davvero ad influenzare la coscienza collettiva dell'umanità, ma non fermiamoci a questo, pensiamo che l'azione è necessaria e che quei ragazzi morti su quella nave eravamo noi e portavamo un'arma invincibile, l'unica arma di cui hanno davvero paura “La nostra volontà di pace e che chi li ha uccisi lo ha capito, che sarebbe stata quell'arma a poterli sconfiggere”.
Non rinunciamo ad immaginarlo questo mondo...non facciamoci attrarre nel gorgo dell'odio, perchè chi è morto su quella nave non stava andando in Guerra, ma portava solo la Pace e rispondeva con i fiori e con l'amore al rumore dei loro cannoni, al crepitio delle loro armi...
Non facciamoci attrarre da una risposta d'odio farebbe il loro gioco, avvilupandoci in gorgo che servirebbe solo a chi lo ha pensato per mantenere intatto il suo potere.
Io stesso nella poesia che segue ho risposto con rabbia, lasciamo che la rabbia purifichi...agiamo perchè serve, ma non accettiamo il gioco orribile della stupidità, del colpo su colpo...che esattamente quello che si aspettano facciamo. Ricordate la storia la scrive il vincitore...se non c'è più nessuno a testimoniarla poi è anche più facile.

D'OGNI DEMENZA IL SENSO

Sia pronta Antigone
s'allerti la Colomba
perchè la caccia è aperta
e più non servirà d'aver ragioni
allo sparare, al sangue, all'ammazzare
ci son stagioni che chiedono motivi
altre per spiegazioni e per racconti
ci son momenti che han significato
ed ogni passo dev'essere spiegato
altri momenti che son della follia
dell'odio e del rancore
che più non han motivi e non ne chiedono
sono gli stessi uomini?
Stella e croce nel cielo
sopra Gerusalemme e Babilonia
eppure Dio non c'è
lui se n'è andato
e siamo noi che lo abbiam cacciato
Lui ha girato il volto alla miseria
alla follia omicida.
Come al solito la storia si riscrive
per dar ragione e forza all'imbecille
perchè l'imperatore venga assolto
cenere sul capo, veste da pellegrino
tutto risolto, perdonato ogni peccato
domani scriveremo con la pietra
racconti graffiati nella roccia
e non ricorderemo...non sapremo
e prenderemo un impegno a ricordare
se ci sarà un domani
noi ci ritroveremo a raccontare
immemori assassini, mentecatti
nel sangue noi intingiamo la nostra penna d'oca
moralisti da strapazzo
gente da niente
formalisti inutili...senza coscienza
ed anche questa domenica andremo a Messa
e pregheremo il nostro dio
per la vittoria
d'ogni demenza il senso s'è perduto

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