"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

martedì 6 luglio 2010

A QUALE PREZZO?


Di Giandiego Marigo

Questo momento rischia di essere rilevante...dopo il caso Brancher e dopo la manifestazione del 1 Luglio sembra, a tratti, di rivedere spuntare all'orizzonte un'opposizione...ma quale opposizione? Sorgono molte discussioni al proposito ed in questi giorni ed il tema all'ordine del giorno pare essere una sorta di alleanza fra Finiani ed Area di Opposizione, per matare il signor B.
Si discute su vari organi se sia giusto o meno votare con Fini gli emendamenti alla manovra...si levano alte le voci contro il tafazzismo laddove alcuni pongano il dubbio sull'astuzia e sulla accortezza di tale prossimità, si spera momentanea.
Voglio dire la mia, tanto non conta molto e cambia ancora meno.
Il fatto, di per sé, di avere un momento nella storia parlamentare in cui esistano confluenze su emendamenti anche non di parte, non è di per sé una mostruosità. Anzi sarebbe auspicabile che quando si parli del superiore interesse del paese si creassero momenti di questo tipo. Una democrazia compiuta e sana ha momenti così congegnati, senza che questo provochi confusioni e travasi.
Però, attenzione, l'ipotesi vale in presenza di un'opposizione forte, chiara e con idee precise, che sappia cosa sta facendo e perchè. Che abbia un'alternativa reale, pronta e che sia in grado di governare.
Certo la politica a livello mondiale, non ci riserva un quadro confortante i motivi che muovono i cambiamenti non sembrano sempre essere di altissimo livello, non paiono riservare alla politica...vera uno spazio enorme. Sembrano muoversi piuttosto su manipolazioni incrociate, astuzie mediatiche e pretesti propagandistici...il che uniformerebbe , in fondo il nostro paese ad un quadro mondiale...”normalizzato”.
Però e dell'Italia che stiamo parlando e della Politica, quella con la P maiuscola, quindi continuiamo nel nostro eloquio non cercando l'uniformazione al peggio, arte globalizzata ormai molto di moda, ma mantenedo principi e valori come asse portante.
Questa “rivoluzione de no'artri”, questa tempesta in un bicchiere è stata sin troppo telefonata, lo si dice di un tiro in porta che sia prevedibile e che il portiere possa intuire con facilità, predisposta e preparata. Grandi manovre incrociate Casini-Montezemolo-Fini-D'alema-Rutelli...sono in corso da tempo, già più di una volta si è predisposto e provato questo “approccio innaturale”...sono ormai storia le ipotesi di governissimi di volta in volta proposte da questo e da quel “Profeta”.
Molti oggi dicono che la priorità sia rimuovere l'anomalia Berlusconiana...e a questa rimozione sono disposti a sacrificare qualsivoglia contenuto, pronti a qualsiasi alleanza permetta loro di esplicare e portare a termine questro compito. É giusto? E non sto parlando di opportunità politica ma di correttezza.
Se esistesse una opposizione forte con un'idea chiara, con una visione di mondo alternativo che fosse pronta a supportare e guidare un percorso anche di compromesso, per evitare inutili scontri sarei persino d'accordo ma non è così.
Quello che avviene oggi è molto diverso...è il vuoto che contrasta il vuoto. Vorrei ricordare che quello che sta succedendo nel Centro-Destra non sta avvenendo su questioni sostanziali, ma formali, metodologiche. Quindi non c'è discussione sulla sostanza e sul progetto Piduista da attuare, ma sui metodi con cui questo viene perpetrato. Il progetto che muove l'azione è stato approvato insieme...sono le azioni che vengono discusse, i tempi, i metodi...le astuzie formnali per mascherare la sostanza, la necessità o meno di indorare la pillola...questa è la qualità della discussione in atto nel Centro Destra...se sia più giusto essere dirtti ed arroganti piuttosto che formali ed eleganti per porre però le medesime questioni. È questo che andremo ad appoggiare, questo tipo di correzioni, ingabbiandoci in maniera definitiva in un ruolo appunto, emendante che rinuncia completamente alla proposta ed all'alternativa culturale. Accettando di fatto l'idea che questo paese sia di destra e che l'unica alternativa possibile sia, quindi, una destra dal volto umano.
Rischiando di fatto che quella che potrebbe essere spacciata come una vittoria sia la sconfitta definitiva della cultura altra ed alternativa. La vittoria del Pragmatismo che giustifica il nucleare emendandolo, che accetta la privatizzazione dell'acqua emendandola, che teorizza un unico mondo possibile figlio del liberalismo variamente modulato, ma che rifiuta ogni possibile e reale diversità, che cassa in modo definitivo le fastidiosissime utopie eco-compatibili...i progetti sinistorsi e radicali di mondi possibili, per affermare che l'unico mondo posssibile nasce da un'emendamento. Che l'unica strada possibile sta nel mezzo...il che se è vero spiritualmente, non è necessariamente detto a livello sociale, anzi.
Tutto questo da una banalità assoluta come l'ipotesi di votare insieme a Fini degli emendamenti? Più dai movimenti che hanno preceduto e dalle premesse che hanno prodotto questa possibilità che non dall'evenienza stessa. Dedotto dall'assenza totale di un mondo di sinistra che caratterizzi con la sua esistenza la compagine degli oppositori...essa stessa sbilanciata al centro in modo molto preoccupante e qui tornano le vecchie definizioni, pronunciate da me che le ho combattiute che ne ho proposto in ogni luogo il superamento...da me convinto che sinistra e destra siano definizioni superate. Attenzione però Progresso e Conservazione permangono, Potere e Capitalismo sono ancora attuali Civiltà e Politica, per me hanno ancora un senso e se sono disposto a rinunciare ad un'inutile definizione, a discutere sul colore delle bandiere, sui simboli e sui libri che hanno motivato le mie analisi, non lo sono, mai sulla necessità di un mondo diverso da questo. Sull'impellenza di un pensiero e di una cultura che definiscano diverse necessità ed un diverso racconto. Non credo e non crederò mai, in un unico mondo possibile e nell'innellutabile permanenza delle cose, non sono disposto ad essere “collaborativo” con il potere...accontentandomi di correggerne gli eccessi.
Avverrà quindi, quasi certamente quel che stiamo paventando, avverrà e verrà definito realismo politico, molti lo saluteranno come una vittoria, ma a questo punto sorge l'urgenza di rinnovare un'area anticapitalista ed alternativa al potere, da definire nel modo che si vuole...viola gialla o celestina, azzurrina o rosa pallido...più o meno a pois o a strisce, ma che abbia la capacità di porre un'alternativa culturale vera, un mondo possibile, che accetti di relazionarsi all'area definita di progresso, ma che sia forte a sufficienza da mantenere le sue proposte e da portarle avanti, un'area che nasca da un'acquisizione movimentista e popolare, che sappia trasmette modi e mode, culture ed opinioni...ed influenzare realmente il modo di porsi ed i comportamenti.
Solo a questa condizione sarà possibile...a mio umilissimo parere superare l'era dell'inciucismo che sta per cominciare, volenti o nolenti e che sembra essere oggi l'unica strada praticabile.

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