"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 28 luglio 2010

VENDOLA, BERSANI O CHI PER LORO



Di Giandiego Marigo


Ho letto su svariate testate di questo sondaggio che vedrebbe Vendola in vantaggio come Leader del centro-sinistra, ma che riscontrerebbe anche una forte fiducia nell'affidabilità di Bersani...il segretario per ogni stagione, il leader di scorta buono sempre.
Comprenderete dal tono quanto poco questa ipotesi e soprattutto questo metodo mi convincano. Li trovo dannosi, pericolosi e anche un poco stupidi, ma bisogna essere oggettivi, anche se a me non piace, quello che abbiamo è questo, non è il massimo ma è questo.
Oggi ho incontrato un amico del PRC, consigliere comunale, persona che stimo, che ad una domanda diretta sullo stato del partito mi ha risposto...testuali "siamo in putrefazione" quindi questo è quello che c'è. A me personalmente dispiace che si sia persa l'occasione di farla sul serio quest'area di riferimento dei comunisti, ma è innegabilmente frammentata, divisa, persa dietro a tentazioni barricadere con le idee pochissimo chiare sulla violenza e sulla forza e su quando e dove sia giustificabile il riferimento libresco ed il richiamo all'analisi marxista della società. Per contro abbiamo quattordici Partiti Comunisti uno più puro dell'altro e che passano il loro tempo ad insultarsi gli uni con gli altri dandosi reciprocamente del “revisionista”, il tutto nella più assoluta indifferenza della classe operaia e del popolo, mi rendo conto di essere molto cattivo, ma sono anche moltissimo arrabbiato, ci ho perso anni della mia vita attaccato a questo sogno.
Quindi ribadisco...quello che abbiamo è questo, vedo attorno a me alcuni apprezzabili tentativi, ma molto isolati, senza i fondi e le enrgie necessarie, artatamente soffocati. Lascio per ora questo inciso, che riprenderò in altra sede, quando parleremo della buona volontà e mi riferisco ad alcune propaggini del Movimento viola, al Movimento per l'Acqua Pubblica, ad alcune aree movimentiste del PRC, ad “Alternativa” di Giulietto Chiesa a certe aree del PD e di SeL, ma anche della stessa IDV. Torniamo, però al confronto Vendola-Bersani.
Una sola cosa vorrei dire all'amico governatore, che stimo molto...ed all'area che "allegramente" gioca il gioco del PD. Se si dimenticano i motivi, il senso e la visione...si diventa uguali a chi si combatte, si finisce con l'omologarsi al peggio.
Sono disperato, sotto moltissimi aspetti.
Lo stato dell'area di progresso è devastato. Culturalmente e politicamente l'uniformazione al peggio impera. Il tentativo di privare di una connotazione precisa il concetto di opposizione al potere avanza, l'azzeramento del punto di vista e la negazione della sinistra culturale è in corso.
Ormai si mettono sullo stesso piano Vendola e Bersani, astenendosi da giudizi di merito, sorvolando sul perchè siano diversi, su quali siano i motivi che li rendono tali...nessuno ne parla, se non in un ambito privato, anzi quando si faccia riferimento ai “motivi” o alle “visioni” si diffonde un certo qual “fastidio”...dovunque questo venga osato. Una sorta di biasimo per aver perso del pempo prezioso in oziose ed inutili divagazioni utopistiche, scarsamente pertinenti. Critiche severe perchè non cìè il tempo di divagare su dettagli...che non producono governabilità, che non fanno maggioranza. Che anzi pongono tematiche e discussioni...con il grave pericolo di non trovarsi d'accordo
Si discute piuttosto di appeal, di affidabilità...di marketing ed in questo senso "condividiamo cultura dominante" alla grande.
Permettendo che ci venga imposto un modus, una sorta di format, un metodo di analisi della società, una filosofia di lettura della medesima...avocando il nostro retroterra e rinunciando al nuovo per uniformarci alle metodologie correnti...UNICO PENSIERO! UNICO MONDO POSSIBILE.
Personalmente riconosco che si debbano fare i conti con la realtà e quello che abbiamo davanti è quello che vediamo, purtroppo. Da una parte una prospettiva assolutamente minoritaria, di testimonianza con pericolosissime venature di estremismo e di radicalizzazione in senso violento oppure questo...e mi viene da piangere, perchè dovrebbe esistere un'alternativa culturale , ma non c'è e sempre più scompare quando si senta minimamente aria di elezioni. Io continuo a dire che occorre una visione ed un mondo da proprorre...ma poi alla fine vince sempre e solo il pragma e mi sembra di parlare da solo...mentre fuori da me si gioca ai sondaggi.
Parliamo solo un attimo, sfiorandolo, della speranza e della buona volontà, speranza nel movimentismo,
Pur in una realtà sempre più confusa, con personalismi sfrenati, all'insegna del litigio e copiando lo stile della Politica Maggiore, in attesa di fare il salto e di appropriarsi di un comodo seggiolino in attesa di una poltrona qualsiasi, tutto infarcito dalla retorica di una lontananza dai partiti del tutto inventata... eppure l'unica speranza vera.
Non piace quello che dico?
Il composito movimento per l'acqua Pubblica...bello, mi piace , molto caratteristico, vincente, ma che corre gravissimi rischi di fare la fine dei No Global, dei No Tav e del meraviglioso movimento di Genova...domenticato, omesso, criminalizzato, abbandonato ed alla peggio usato, come veicolo.
oppure vogliamo parlare dei viola... e di quale dei trecento gruppi o movimenti che vanno rivendicandone l'originalità e l'ispirazione???? Quello più vicino a IDV? Oppure quello più amico del PD o ancora l'area dei Vendoliani e dei Rifondatori movimentisti...ditemi, quale movimento viola e su quale proposta?
Oppure vogliamo riferirci ad ipotesi del tutto embrionali di nuovi agglomerati eticamente e politicamente altri rispetto a quelli in campo, con il rischio concreto di riprodurne i difetti.
Io sono per mia natura uno che spera, che tende a rilanciare e credere sempre possibile un riscatto un colpo di coda, un recupero dei motivi, del senso, ma questa volta lo voglio dire accoratamente e mi piacerebbe d'essere ascoltato, anche se so che non sarà anche perchè sono il “Signor Nessuno”, cui spessissimo ormai ho fatto riferimento. Abbiamo bisogno di immaginare un mondo, di crederlo possibile, di condividere una visione, di imparare a descriverla. Dobbiamo accettare la sfida di elaborare e sipraticare Cultura Popolare, altra, alternativa a quella del potere, che ponga postulati diversie filosofie, comportamenti, modi e mode, realmente alternativi. Abbiamo il dovere e la possibilità di cambiare il paradigma, di porre differenti premesse e postulati di partire dalla gente e dai bisogni anzichè dalla difesa del potere, della cittadella, della casta. Abbiamo la possibilità ed il bisogno di imparare e praticare una spiritualità che venga immediatamente proiettata nell'essere, ponendo le basi di una moralità e di un'etica diverse che non partano da dichiarazioni di principio , ma da acquisizioni e scelte personali. Quello che ho già definito nuovo paradigma non è astruso lontano, altro ed utopico, ma è lì ad un passo, nei nostri bisogni e nelle speranze che condividiamo e che ci fanno essere insieme nonostante tutto. Ed allora che sia un Bersola o un Ventani a guidarci sarà solo un dettaglio e la rabbia di chi non caparà sarà proprio che sia lo stesso, che l'importante non sia il Leader, ma quel che dice.

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