"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

lunedì 8 novembre 2010

NON E' UN DIRITTO "ASSOLUTO"





Di Giandiego Marigo

E' probabilmente questa la lezione principale che Il nostro imperatore vorrebbe trarre e farci imparare a tutti, con la sua fraterna vicinanza ed in diretta connessione con il paese dell'amicone di lettone, dacia e compleanni Vladimir Putin. A più riprese il nostro signore ed unto ci ha fatto comprendere ed ha anche dichiarato come la libertà di informazione non sia un diritto "assoluto".

In alcuni comportamenti ci ha fatto intendere (ricordate il gioco delle dita a mo' di mitraglietta) quale sia la sua personale opinione su questa libertà "eccessiva".
Altrettanto spesso ha dimostrato tutta la sua simpatia per i metodi che oggi si stanno attuando in Russia sino a farci comprendere come nelle sue "aspettative" personali esista una idea precisa di futuro molto simile a quello, appunto, della Russia ex sovietica.

Questo video è crudo e ci rende l'idea di quel che potrebbe essere, non togliamocelo dagli occhi, per quanto duro possa essere, perchè può servirci come monito di quanto sia importante difendere delle libertà che non sono trattabili , checché ne dica l'imperatore di turno.

Perchè ricordiamolo azzittire i cantastorie è il sogno di ogni tiranno, quando voglia dominare con la forza e con il polso fermo dell'uomo forte e del predestinato dal destino, non può certo permettere che quattro scalzacani, scribacchini possano mettere in dubbio con i loro racconti da scrittori di Fantasy l'unica verità...quella che viene narrata dal potere. Il mondo è piccolo e quello che vedete in questo video non è poi così lontano da essere considerato altro da noi.

2 commenti:

  1. Ammenoché cantastorie, saltimbanchi, nani, buffoni, ballerine e giornalisti non facciano parte della sua corte...

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  2. eh sì...esattamente i buffoni di corte,ben pasciuti e pagati dal sistema e dall'imperatore...loro devono divertire la corte, fra un rutto e un bicchiere di vino. Solo al buffone di corte è concesso d'essere ironico e di parlare del re, purchè lo faccia fra le mura del castello

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