"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 15 dicembre 2010

10 motivi per andare, 10 motivi per restare

di Michele

Vado via perché l’Italia sta regredendo sotto gli aspetti socio-culturale, economico e sta subendo una inquietante involuzione democratica;
vado via perché non si intravede una via di uscita per un futuro migliore dei giovani precari, studenti e disoccupati;
vado via perché questo Governo è assente e se ne frega di fare gli interessi di tutti gli italiani;
vado via perché questo Paese viene umiliato quotidianamente da un capo di Governo che è illiberale e non rispettoso delle basilari regole e Istituzioni democratiche;
vado via perché in Parlamento siedono condannati per associazione mafiosa;
vado via perché la Legge non è uguale per tutti contrariamente a quanto recita l’articolo 3 della Costituzione;
vado via perché, secondo il rapporto 2010 di Freedom House, l’Italia è al 72° posto per la libertà di stampa nel mondo;
vado via perché un paese che non accoglie gli immigrati non è un paese civile;
vado via perché in questo Paese il merito conta sempre di meno e sempre più spesso fare i disonesti è vantaggioso;
vado via perché un paese che non investe nella scuola, nella ricerca e nelle nuove tecnologie è un paese senza futuro.


Resto qui perché la maggioranza degli italiani è molto più solidale di chi ci governa;
resto qui perché non mi rassegno al fatto che sia una cricca politica, massonica, mafiosa a decidere per il mio futuro;
resto qui perché inizia a venire fuori la verità sulle stragi di mafia e sulla trattativa tra Stato e mafia;
resto qui perché voglio difendere la Costituzione e rivendicare la sua effettiva applicazione;
resto qui perché una vera alternativa politica al berlusconismo si può e si deve costruire;
resto qui perché non mancano valorosi resistenti e combattenti a favore della verità, giustizia, legalità, democrazia, pace;
resto qui perché la libertà che ancora ci rimane è frutto del sacrificio dei partigiani nella guerra di liberazione dal nazi-fascismo;
resto qui perché ammiro quei magistrati onesti che sono quotidianamente minacciati e insultati da chi gli vuole impedire di svolgere il loro lavoro;
resto qui perché non posso fregarmene della situazione sociale, culturale e ambientale della mia terra;
resto qui perché c’è bisogno di mobilitarsi, c’è bisogno di un risveglio delle coscienze per sollecitare un rinnovamento della classe dirigente.

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