"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 23 marzo 2011

"MADE IN ITALY"


Di Giandiego Marigo

Più una cosa è una schifezza e più sembra facile da esportare.
Sembra una beffa, ma più una cosa è “bassa” e più ha facilità a divenire un “trend”.
L'uso della delega popolare per farsi gli affari propri, la compravendita del voto parlamentare, il mercato del vacche stile parlamento italiano ha varcato i confini.
Quasi avesse il Marchio “MADE IN ITALY” sta diventando rapidamente moda.
Il Parlamento Eurpeo non vuole essere da meno e copia dell'Italica usanza, una delle peggiori.
Un vizio...con tanta roba bella che produciamo...il peggio.
Non mi ha dato alcun piacere leggere questa notizia ed il fatto che fosse soffusa di una vaga ironia, la rende ai miei occhi anche peggiore.
Un meccanismo da “Macchina del Fango” che allargando il fronte della “corrutela” e dello schifo lo normalizza, rendendolo, in fondo, cosa di tutti i giorni... “il mondo è paese!”...mi pare di sentirli.
La notizia:
L'OLAF ( servizio Europeo Anti-Frode e Corruzione) mette sotto inchiesta tre deputati, tutti per giunta ex ministri, uno del Ppe, due del gruppo socialista S&D, che hanno dato prova di essere disposti a vendere il loro voto per far approvare emendamenti “mirati”, in cambio di mazzette da decine di migliaia di euro.
I fatti:
A rivelare la "compravendita" è stato il Sunday Times, giornalisti del quotidiano inglese si sono spacciati per lobbisti e hanno offerto somme di denaro per far approvare in sede parlamentare provvedimenti verosimili ma inventati di sana pianta.
A cascare, mani e piedi nella "bufala", abboccando all'amo mediatico, accecati dal consistente mucchieto di Euro promessi, sono stati il conservatore austriaco Ernst Strasser (55 anni, ex ministro dell'Interno) e due socialdemocratici, lo sloveno Zoran Thaler (49, ex ministro degli Esteri) ed il romeno Adrian Severin (57, ex vicepremier).
Per tutti e tre carriera finita, a differenza di quanto avviene ad altre latitudini.
Però prescindiamo, per un momento dalla notizia in quanto tale e dal fatto che le dimissioni dei tre siano state immediate, così come dal fatto che sia Shulz che Daul ( Capigruppo S&D e PPE) non abbiano nemmeno provato a difendere “Per principio o diritto di Casta” i tre coinvolti nello scandalo.
Non farò considerazioni su questo, sebbene varrebbe la pena rimarcare , comunque , la differenza.
Quello di cui vorrei però occuparmi è il vuoto sul quale si inseriscono questi avvenimenti. Siamo malati, con le ideologie si sono uccise anche le idee?
Lasciando attorno solo un pragmatismo desolante, che vede la possibilità di governare slegata da qualsiasi ragione e motivo.
Che non contempla la necessità di avere idee e visioni che supportino la volontà di fare politica, ma che si affidano al potere in quanto tale e come realizzazione della sola necessità di migliorar la propria esistenza.
Questa è la nuova visione?
Il potere fine a sé stesso che non si giustifica, ma che si motiva in quanto tale.
Per il quale va bene qualsiasi discorso purchè funzioni ed abbia presa, producendo voti, quindi eleggibilità ed i ultima analisi valore aggiunto trattabile?
La Cosa Pubblica va governata, amministrata, ma non esistono idee e visioni solo pratiche condivisibili, tecniche.
Quindi è solo tecnica quella che occorre...freddo Pragmatismo efficentista?
Pare ovvio che in assenza di ogni motivazione o ragione per cui lo si faccia l'unica che resta è la ricchezza ed il potere.
A questo punto è cosa quasi normale ed in fondo nemmeno immorale vendersi al migliore offerente, perchè no?
I deputati in questione, quindi, sono coglioni, ma solo perchè si sono fatti cogliere con le dita nella marmellata e non per altre ragioni.
Nello specifico poi se la Cosa Pubblica non è più nemmeno tanto pubblica, ma tende dovunque a privatizzarsi perchè mai preoccuparsi.
Sempre più sarà solo una questione di danaro.
L'importante quindi sembra divenire la dose di furbizia ( in fondo si dice e si ripete che il mondo è loro) la capacità di barcamenarsi e riamanere in piedi nelle tempeste.
Non è più nemmeno importante non farsi beccare ma piuttosto essere pronti a reagire.
Questo l'Italia lo esporterà con grandissima dovizia. Esiste un talento in quest'arte in questo nostro paese che non ha pari nel mondo. Uno Stile oserei dire.
Io, per me, credo che l'azione sociale debba essere dettata dall'altruismo e dalla dedicazione, credo in una fede civica. Sono convinto che nel volontariato e nell'iniziativa dal basso civile e civica stia la risposta.
Credo nella politica come rappresentazione delle idee della gente e non come manipolitrice delle stesse.
Credo che gli organismi di controllo democratico debbano funzionare e che un giovanotto non debba fare politica solo perchè fotogenico o dotato di un bel paio di chiappe.
Credo che esistono delle ragioni e dei motivi che ci spingono., non chiamiamole ideologie perchè sa di vecchio ed ha il sapore, vagamente stantio, del '900.

Però la struttura delle relazioni fra gli uomini e i beni comuni che si muovono attorno ad esse sono qualche cosa che ha un senso , non una struttura casuale.
Le filosofie, le scelte spirituali, le ragioni ed i diveri tipi d'amore che la percorrono hanno il diritto ad essere rapresentati, così come le speranze., l'evoluzione e la civiltà.
Credo che il desiderio di pace e fratellanza siano qualche cosa di più di una speculazione mentale...di un'utopia.
Queste non sono ideologie ma idee, immagini e visioni di futuro ed è questo che deve essere assorbito dalla politica che lo deve rappresentare e descivere e deve permettergli sopravvivenza altrimenti non ha alcun senso farla. Ed è anche questa la risposta, l'unica che a me venga di concepire all'infinita miseria umana che riverbera in ogni svendita della propria anima...parlamentare o meno che sia.

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