"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 24 luglio 2011

ANCORA DUE PAROLE SUL MOVIMENTO VIOLA



di Giandiego Marigo per AreA


Alcuni “contenitori”, blog, ed anche testate della Sinistra Radicale, per esempio Nuova Resistenza.org, ma anche altri.


Ipotizzano, velatamente, non da oggi il fatto che il “movimento viola” sia pagato e foraggiato dai partiti, ora questo, ora quello, ora tutti quanti insieme.

È vero solo in parte, perchè l'analisi a premessa che vede e legge il movimento viola come una sorta di monolite che viene fatto risalire alla pagina di Facebook “il popolo viola” ed alle sue diramazioni in rete è, solo molto parzialmente, valida.
Il Movimento Viola, ammesso che abbia ancora senso il parlarne, è molto più complesso e composito e non può essere liqudato con la pagina in questione, che nasce fra l'altro da un'occupazione e dall'estromissione di parte dei fondatori con un colpo di mano.

Il coordianmento ed in specifico la persona che teorizza finanziamenti, sulla serie di commenti di Facebook riportati, per esempio, da Nuovaresistenza.org, sono frutto di una riunione di cinquanta persone, ma anche se fossero state cinquemila, come avrebbero potuto davvero rappresentare un intero movimento?

Il fatto che la persona in questione parli del movimento come di cosa sua è legata alla sua personale conformazione mentale ed al suo altrettanto personale stato psicologico, così come alla sua convinzone individuale di esserne leader e rappresentante.

Io chiedo ai “compagni” di “Nuova Resistenza” come si può rappresentare un movimento? Chi può arrogarsi il diritto di farlo?
I partiti hanno interessi nel movimento viola? Certamente sì.

Ci hanno messi dei danari? Altrettanto certamente sì. Sin da quel 5 dicembre, chi ha reso possibile l'evento? Chi ha organizzato l'enorme logistica? Banalmente, chi ha pagato il mega-palco con multivisione? Hanno raccolto i soldini casa per casa?

Basti pensare alle cravattine di Vendola, alle sciarpette di De Magistris e Di Pietro e di moltissimi co-leaderini dell'IDV, ai riferimenti violetti di numerosissimi interpreti del ghota Piddino, ma erano e sono i soli che abbiano investito su questo movimento? Assolutamente no!

Chi ha popolato la piazza del 5 dicembre, c'erano forse solo bandiere viola, nonostante le richieste e le intenzioni?

Coloro che abitavano quella piazza e che, a ragione, possono essere denominati “i Viola” erano solo il popolo di San Precario ed i seguaci dell'attuale pagina rubata? Assolutamente no! Lo sappiamo tutti ed è per questa ragione che siamo ancora qui a parlarne.
Il fatto che qualcuno(non faccio nomi ma li conosco benissimo) si sia impossessatodi una pagina molto seguita e che faccia di tutto per “parlare” ed essere “inteso” come unico portavoce di un movimento lo liquida e lo esaurisce?

Non siamo nati ieri compagni, non è così!
Dovremmo quindi aderire all'equivoco formale su cui gioca anche molta stampa individuando in un “attivista” romano che si vede dovunque e sempre, solo perchè sta a Roma ed è pagato da un partito per occuparsi di immagine, unicamente perchè sa “cavalcare” il movimento l'unico vero leader del movimento medesimo? Strumentale ed anche un tantino sciocco, ma allora il vero leader è l'attivista romano oppure il pensatore ex Santo che occupa la pagina? È nato prima l'uovo o la gallina?
Il fatto che i partiti decidano di finanziare parti del movimento per appropriarsersene...significa che lo possono fare?
Secondo questa logica allora il PD potrebbe persino essere credibile quanto si erge come “interprete referendario”, ma non lo è e lo sappiamo tutti benissimo.
Per i miei quattro amici comunisti. Ricordate la differenza fra partito ed organismo di massa? Esiste ed è oggettiva, anche se da sempre intesa in modo strumentale.
Nel fare questa operazione “strumentale” che serve a “svuotare” il senso di una vera novità quale il “Movimento Viola” è stato e potrebbe ancora essere, che fine si poersegue se non l'affermazione di essere gli unici veri referenti per quel che ne resta?
Nel descriverlo come un monolite, una sorta di giocattolo in mano a qualcuno, non si rende giustizia ai molti che, per esempio, con la Rete Gruppi Locali Viola si sta impeganndo moltissimo sul territorio e che nulla ha a che spartire con la pagina menzionata, che si badi, trascina 400.000 contatti non per suo merito, ma per l'inerzia di quel 5 dicembre, e che così se li è trovati al momento del furto con destrezza.

Non si rende giustizia ai tantissimi che ci hanno creduto e ci credono. Che ancora sono attivi nonstante mezzi, mezzucci, escamotage e mille cancellazioni (quelle che on line si definiscono Bannature e che sono la realtà quotidiana della pagina sino a qui menzionata)
Un movimento non è mai un monolite, ma è sempre complesso, articolato è un movimento, insomma.

I progetti e le tensioni interne ad esso sono vari e svariati, diversi e complessi. Non possono essere liquidati in una ipotesi o in una dichiarazione...chiunque la faccia.
É il medesimo equivoco che portò a confondere il Movimento Studentesco con i quattro attivisti dell'Università Statale che presero questo nome.

Encomiabili e nel loro pieno diritto, ma non rappresentativi di una realtà complessa, che comprendeva molte università, moltissime scuole medie superiori...un universo difficilmente leggibile che si frantumò poi in mille rivoli fertilissimi e ricchi di significati diversi.
Stupisce che dei marxisti commettano questo errore di ingenuità,ma fa anche pensare che lo facciano in modo strumentale.
Chi scrive nasce da quel movimento, antico e variegato e forse per quello concede ai movimenti, sempre il beneficio del dubbio.

1 commento:

  1. Ottima analisi anche se manca una dovuta "tirata delle somme".

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