"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 24 agosto 2011

Le foto non tradiscono


( e giunto al fin di mia licenza io non perdono e tocco)





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Le foto non mentono, danno indicazioni, in alcuni casi, in altri mostrano la verità nella sua crudezza, inchiodano alle proprie responsabilità, e niente di più veritiero è quella foto che mostra il nostro "amatissimo premier" mentre stringe e bacia le mani del rais Gheddafi.

La ricordate questa foto? Fece il giro del mondo, quasi come quella di Topolanek con tanto di pisello al vento in compagnia di Berlusconi e di un imprecisato numero di belle buttane nella villa in Sardegna del premier.
La foto col rais in quel momento immortalava degli accordi televisivi in Libia e di fantomatici risarcimenti per danni di guerra che il nostro paese procurò durante l'invasione da parte dell'impero fascista, riconoscimenti che nessun governo ha mai riconosciuto, tranne quello di S. Berlusconi.

Riconoscimento di risarcimento che comprendeva la cospicua somma di 7 miliardi di dollari, la costruzione di una autostrada lunga 500 km ed alcune imprecisate costruzioni abitative. Risarcimenti prelevati ovviamente dalle casse dello stato e quindi dalle tasche dei contribuenti. Morale della favola, il rais riceveva gli indennizzi dal nostro presidente del consiglio e con lo stesso stipulava accordi televisivi privati.

Quando si dice uno stato azienda.
Le foto non mentono, spesso portano imbarazzo, vergogna, le si vorrebbero eliminare, distruggere, bruciare, strappare in migliaia di pezzi cosi da non poterli più ricomporre, assieme a tutte le altre tracce. Ma le foto sono come i tentacoli di una medusa mitologica, dove tagliatone uno ne ricresceva un'altro, oppure come le ciliegie dove una tira l'altra.
Come le foto della visità del rais a Roma fatta sempre lo scorso anno. Quante belle foto ad immortalare tutto ciò che Gheddafi fece in quei giorni di visita istituzionale, dalla tende beduine piantate nei giardini di villa Panphili a quelle delle passeggiate nelle vie più famose e rinomate della capitale, con tanto di codazzo politico nostrano alle spalle, per andare poi, alle foto delle 200 ragazze reclutate a 80 euro al giorno per essere convertite all'Islam, ovviamente tutte belle, per finire a quelle della personale guardia del corpo del rais, quelle 50 amazzoni che lo seguono come un ombra nei suoi spostamenti e che sono pronte ad immolarsi per il loro capo.
Ma le foto parlano,non tradiscono, e parlano chiaro, non tradiscono quelle dell'aereo della Pan Am distrutto da un attentato terroristico da parte di due terroristi libici e dove trovarono la morte 270 persone. Quelle foto che per diversi anni hanno mostrato le trattative per il rilascio dei due terroristi incolpati e che si conclusero dopo tempo con un risarcimente ai parenti delle vittime di Locherbie. Oppure quelle per l'attentato in Nigeria sempre nello stesso anno.
Come non tradiscono le foto dell'aereo Itavia proveniente da Bologna e scomparso nei cieli di Ustica al posto di quello del ricercato Gheddafi (ma questa è un'altra storia).
E non tradiscono neanche quelle foto dei missili lanciati contro Lampedusa in una guerra fredda ma non troppo, tra il rais e l'America, per fortuna senza conseguenze. E non tradiscono le foto di oltre 40 anni di dittatura, spesso osteggiata dai governi occidentali altre volte ben voluta, dipendeva sempre dalla tipologia di affari che c'erano in corso, dal petrolio (uno dei migliori del mondo per qualità e quantità) e del gas metano che arricchisce il sottosuolo libico.
Ma torniamo alle foto di questi ultimi tempi, quelle tra il nostro "amatissimo premier" ed il rais, e si, proprio quelle che mostrano Berlusconi mentre ossequia col più prono dei baciamani il dittatore, proprio come si fa con i grandi capi, i grandi boss mafiosi, le riverenze del picciotto verso l'indiscusso momentaneo capo della cupola, oppure quelle riverenze tra due affaristi lestofanti e mariuoli.
Eppure oggi, malgrado le foto che inchiodano i mariuoli, ora Gheddafi, è diventato il tiranno, il despota, quello da eliminare, da abbattere, propriamente il capo di un regime totalitario che dura da 40 anni e che soltanto per miopia economica alcuni non hanno voluto vederne la pericolosità. quello che fino allo scorso anno era ritenuto il partner ideale adesso si scopre essere un tiranno , un affossatore delle più elementari libertà del popolo libico.
Adesso che le foto della rivoluzione libica pongono Gheddafi davanti alle sue responsabilità di tiranno, dopo 40 anni di terrorismo dittatoriale, adesso si scopre che il rais è la peste per il suo popolo e per tutto l'occidente. E chissà cosa staranno pensando adesso quei rappresentanti di governo che si sono fatti ritrarre assieme al rais in atteggiamenti più o meno istituzionali? Forse pensano, che quelle foto, sarebbe stato meglio non essere mai state scattate, e , se fosse possibile, strapparle, distruggerle, eliminarle per impedire alla memoria di ricordare quanto questi politicanti siano stati complici per "dovere istituzionale" del dittatore Gheddafi, colui che adesso tutti vogliono destituito, o ancora meglio ridotto al silenzio, magari da qualche proiettile vagante sparato in combattimento, cosi da non temere eventuali confessioni, cercando di ripulirsi l'immagine e la coscenza agli occhi del mondo. L'immagine sicuro, ho qualche serio dubbio sulla coscenza se mai l'avessero.



au revoir



cyrano

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