"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 12 aprile 2013

Cosa significa eleggere un Presidente della Repubblica garante della Costituzione


E' cosa sacrosanta e quasi banale dire che il Presidente della Repubblica deve garantire e rappresentare tutti i cittadini: di destra, di sinistra, di centro, quelli che rifiutano ogni collocazione nello spazio politico e quelli che hanno scelto di non andare più a votare.
Ma rintracciare qualcuno che ottenga il gradimento di tutte o della maggioranza delle forze politiche, senza incorrerne nei rispettivi veti, non è di per sè condizione sufficiente per identificare una personalità che sia in grado di esercitare il ruolo di Capo dello Stato conformemente a questo inderogabile principio. Oltre ai numeri richiesti per l'elezione ciò che serve è identificare una personalità, integerrima e senza macchie nella propria vita, che abbia sempre dimostrato, con parole ed opere, di essere un fedele interprete della Costituzione.
Perché la Costituzione è esattamente il libretto di istruzioni che, se scrupolosamente osservato, serve a far funzionare il sistema democratico e a garantire i diritti di tutti.
Il solo ipotizzare che l'obiettivo di far emergere un vero supremo Garante della nostra Repubblica possa realizzarsi attraverso l'accordo con la destra eversiva berlusconiana, la cui unica mission è quella della tutela degli interessi personali, giudiziari ed economici, del proprio capo è assolutamente privo di senso.

Non confondiamo, come dolosamente sostenuto nel suo disastroso settennato da Napolitano, il peggior Presidente della Repubblica della nostra storia, i cittadini che seguendo diverse opzioni ideali costituiscono la comunità nazionale con i partiti, sempre più screditati, che pro-tempore e spesso indegnamente li rappresentano.
E ancora più folle sarebbe da parte del PD, che ha i numeri praticamente da solo per eleggere il successore di Napolitano, accettare il condizionamento di Berlusconi nella scelta di una figura destinata a condizionare per i prossimi sette anni la vita politica italiana in cambio della possibilità di dare alla luce un Governo precario, di breve durata, soggetto ai ricatti della destra e che scandalizzerebbe giustamente gran parte degli elettori del centrosinistra.
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, almeno per questa elezione di così fondamentale importanza, si astenga dall'arroccarsi in uno sterile Aventino, nascondendosi dietro le scelte delle poche migliaia dei propri attivisti sul web, gridando preventivamente contro un inciucio PD-PDL che sempre più dimostra, per meri calcoli elettorali contingenti, di auspicare ardentemente.
Agisca con pragmatismo e senso di responsabilità e, nell'interesse dei cittadini, tratti alla luce del sole con il PD perché si giunga all'elezione di un Presidente della Repubblica di reale garanzia.
Salvatore Settis, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà – tra i nomi che sono stati fatti in queste settimane – avrebbero, per quanto è dato modo di conoscere, tutte le qualità per interpretare al meglio il ruolo di Capo dello Stato. Per mere ragioni anagrafiche, essendo il mio preferito Rodotà ormai sulla soglia degli ottant'anni, il mio auspicio è che possa essere Gustavo Zagrebelsky il prossimo Presidente della Repubblica.

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