"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

martedì 30 aprile 2013

La bicamerale dei carini e il depistaggio mediatico

Composizioni grafiche di Luca Peruzzi
Il governo Letta è la prosecuzione del governo Monti con altri mezzi. La ragione sociale è la stessa (la sintesi e la mediazione tra la subalternità al grande capitale finanziario e all'atlantismo nella politica estera e militare da un lato ed i poteri ed i particolarismi feudali così forti nel nostro Paese dall'altro) ma sono cambiati gli interpreti. Non più i tecnici immeritatamente accreditati di competenza e sobrietà ma politici espressione diretta dei partiti pur dentro un'operazione di restyling che ha portato sulle poltrone del Governo facce nuove con un'abbondante presenza di donne, di esordienti, una campionessa olimpica come Josefa Idem e la prima ministra nera Cécile Kyenge.
Alla sadica retorica della medicina amara e impopolare da somministrare agli italiani per il loro bene si è sostituita la fraudolenta e ruffiana doppiezza dei politici di professione. L'attenuazione dell'IMU diventa la priorità del Governo senza dire che ciò comporterà, con i vincoli finanziari europei inalterati, altri tagli al welfare, altre privatizzazioni, ulteriore smantellamento della scuola e della sanità pubblica.
Questo cambiamento estetico al momento è l'unico risultato prodotto dallo sconvolgente risultato delle ultime elezioni politiche nelle quali la richiesta di cambiamento, il voto di protesta, il rifiuto di partiti ormai totalmente screditati ha riguardato – tra astensione ed il voto al Movimento 5 Stelle e alle liste di opposizione radicale – almeno metà dei cittadini e questa è l'unica risposta che il 'sistema' ha ritenuto di dover dare.
Una sorta di bicamerale dei carini, parafrasando la fortunata formula 'del partito dei carini' affibbiata da Maurizio Crozza alla proposta politica di Montezemolo, con la riproposizione del tentativo di 'rifondare' l'Italia attraverso l'accordo tra una falsa sinistra e la destra eversiva berlusconiana fondato sulla menzogna che queste rappresentino la stragrande maggioranza dei cittadini. Non è così perché, al netto dell'astensione, PDL, PD e Monti sono stati votati da non più del cinquanta per cento degli aventi diritto al voto ed i consensi raccolti sarebbero stati ancora di meno senza la truffa del Porcellum e la menzogna di coalizioni di centrosinistra e centrodestra tra loro contrapposte anche oltre la retorica elettorale.

giovedì 25 aprile 2013

La liberazione che sogniamo







di Luca Peruzzi da Facebook

Quest'anno sarà un 25 aprile sottotono.
E allora mi avvantaggio per il prossimo o forse prima.
Stamattina andremo in un cimitero di guerra e poi, lungo la strada dell'appennino, nei tanti luoghi di fucilazione dei partigiani.
Mio figlio ha solo 5 anni, chissà cosa potrà capire?
Vorrei capisse che quel po' di libertà di cui godiamo è stata conquistata a prezzo della vita, della gioventù. Tutti i sogni in un sogno.
Non smettete di sognare, buon 25 aprile a tutti.





mercoledì 24 aprile 2013

Il partito di Rodotà

Composizione fotografica di Luca Peruzzi

Nell'infausto esito delle elezioni per il Presidente della Repubblica – con la conferma di Napolitano, garante dei poteri forti italiani e internazionali, dell'austerità imposta dall'Europa, degli impegni di guerra dell'Italia, dell'inciucio PD-PDL che porterà all'immunità giudiziaria per Berlusconi – c'è un fondamentale elemento positivo che si deve cogliere.
Una importantissima parte di cittadini italiani – composta da elettori del Movimento 5 Stelle, di Sinistra Ecologia e Libertà, del Partito Democratico, di Rivoluzione Civile o da persone che non vanno più a votare – si è riconosciuta nella candidatura di Stefano Rodotà, per tutto ciò che quella candidatura significava: la Costituzione come stella polare della vita pubblica, la rivendicazione del “diritto ad avere diritti” e della laicità dello Stato, la tematica dei beni comuni.
La decisione di Beppe Grillo di insistere su questa candidatura, emersa dalle Quirinarie ma promossa trasversalmente già da mesi sul web, non solo è stata un'abilissima mossa politica che ha smascherato ancora una volta la menzogna del Partito Democratico quale forza politica di sinistra riformista e alternativa al berlusconismo ma forse anche una svolta, per un movimento che si dichiara né di destra né di sinistra, verso l'area progressista ed il suo elettorato adottandone una delle icone viventi ed in qualche modo riconoscendone la nobiltà della sua storia e dei suoi valori fondanti.
Il mio auspicio è che questa vasta e ovviamente eterogenea area politica, coincidente in gran parte con il popolo che ha voluto il successo nei referendum per l'acqua pubblica i cui quesiti non a caso furono scritti proprio da Stefano Rodotà, si trasformi ora in una proposta di alternativa di governo in grado di diventare maggioranza nel Paese e di vincere le prossime elezioni.
Non sto pensando qui ad un'alternativa di sinistra, non sto pensando alla rifondazione di una forza politica anticapitalista e libertaria alla quale si deve contemporaneamente lavorare, ma semplicemente ad un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale nel quale confluiscano in una virtuosa sintesi le diverse risposte a tutte quelle istanze di cambiamento radicale e di moralizzazione della vita pubblica così diffusamente presenti nel Paese.

lunedì 22 aprile 2013

Vilipendio al popolo italiano



L'inciucio nella composizione fotografica di Luca Peruzzi



La cosa che fa più male è il silenzio complice dell’informazione di regime e la manipolazione delle notizie. Milioni di cittadini percepiscono quanto avvenuto il 20 aprile, e non a torto, come un colpo basso alla democrazia, un golpe bianco, un’umiliazione democratica. L’informazione non racconta i rilevanti dubbi costituzionali della rielezione di Napolitano e delle condizioni politiche, tutt’altro che garanti, che lo stesso presidente ha posto ai parlamentari ed al paese intero, condizioni meglio note con il termine “inciucio”. Sono stata a Montecitorio dalle tre del pomeriggio fino a sera ed il giorno dopo a SS. Apostoli. Era tanta, tantissima gente. Non erano solo attivisti del M5S, erano elettori del PD, di rifondazione, di rivoluzione civile, di SEL, erano cittadini, tutti uniti dallo sdegno per quello che stava accadendo e per quello che poi è accaduto. A tutti appariva impossibile che avessero questo coraggio fino in fondo, eppure l’hanno avuto. Ci sono stati momenti in cui la voce che si levava da quella piazza era talmente forte ed intensa che ci s’illudeva e si sognava che l’avrebbero ascoltata. Si urlava Rodotà fino allo sfinimento, si urlava democrazia. E loro votavano e si applaudivano. Che incubo. Che umiliazione. Sono stata a centinaia di manifestazioni ma ieri davvero si percepiva qualcosa di diverso: si era uniti, spontaneamente ed istintivamente, dinanzi alla massima degenerazione del potere. Era un baluardo a difesa della democrazia. Gente che piangeva. Gente che parlava di incubo. Gente che diceva mafiosi, che urlava vergogna e che restava lì, inflessibile, senza che qualcuno l’intrattenesse se non la loro coscienza. L’informazione ha diffuso immagini spaurite della piazza davanti al palazzo ma in realtà i palazzi erano circondati, lungo via del Corso, dietro Montecitorio, verso il Quirinale. 

domenica 21 aprile 2013

ALLORA...DI COSA STIAMO PARLANDO?




Di Giandiego Marigo, Per AreA

Di cosa stiamo parlando?
Lo chiedo ai molti, moltissimi amici che ancora oggi si crogiolano in uno strano, antico concetto fatto di schieramenti, di piccoli gruppi portatori d'ogni verità, di geniali avanguardie di eterni irripetibili proletariati urbani e non.
Costoro, chi più chi meno ripercorrono il medesimo cliché. Dagli esterni all'area rifondarola via via arrivando sino ad aggregazioni molto poco chiare ed anche un poco confuse all'interno del PD.
Sdegnato e snobistico rifiuto del marasma grilliano o grillino che dir si voglia, ritenuto di volta in volta poco chiaro, poco lucido, confuso, interclassista, quando non addirittura fortemente infiltrato da destra.
Si alternano in critiche feroci ai discorsi del “Guru” coacervo e portatore sano d'ogni male e possibile vergogna!
Disprezzato e lontano da un concetto marxo-modernista in salsa francese, quanto si può e persino di più.
Ci parlano ad ogni piè sospinto di sinistra storica di tradizione, di analisi di classe della società e quindi della validità d'una divisione interna al pensiero politico negli archetipi storici di Destra e Sinistra e si sforzano in ogni modo e maniera, con qualsiasi equilibrismo dialettico e pratico, anche a costo di doversi inventare motivi, premesse ed articolazioni, per inserirvi anche M5S e la sua esperienza.
Perchè così deve essere, per forza, non può, non deve esistere una possibile realtà alternativa a questa divisione, non c'è possibilità di un linguaggio e di una analisi nuova ed altra, nemmeno embrionale, nemmeno in divenire...di cosa stiamo parlando?
Avranno rifondato una trentina di volte almeno la propria area di riferimento, le hanno dato una quarantina di nomignoli e in alcuni casi hanno sprecato persino la parola partito...ed ogni volta hanno ottenuto il nulla.

sabato 20 aprile 2013

Gli ultimi rantoli di un sistema


Di fronte all'esito, tra il tragico e il comico, delle elezioni per il Presidente della Repubblica, con la rielezione dell'ottantottenne Giorgio Napolitano dopo l'indecente, ignobile, incomprensibile conduzione della partita da parte del PD di Bersani, saremmo tentati di prefigurarci gli scenari peggiori:

l'ottusa e criminale perpetuazione delle politiche liberiste di austerità in spregio delle sofferenze del popolo italiano, la sopravvivenza di ceti dirigenti – politici, sindacali, imprenditoriali, della pubblica amministrazione – inetti e senza dignità ed onore, l'impunità per i potenti, lo stravolgimento della Costituzione in senso autoritario e illiberale per consentire ad una casta partitocratica sempre più screditata di mantenere il proprio potere, un Paese riconsegnato a breve con le prossime elezioni alla destra berlusconiana stante lo spappolamento del centrosinistra.

Eppure se di fronte a questo atto di guerra della vecchia partitocrazia contro i cittadini – la rielezione di Napolitano – si riesce, senza farsi travolgere dall'indignazione e dalla rabbia, a mantenere un briciolo di lucidità si deve riconoscere che si tratta degli ultimi rantoli di un sistema moribondo. Certo Loro hanno dimostrato di essere disposti a tutto per restare aggrappati al potere ma proprio il fatto di non essere riusciti a trovare un nuovo Presidente della Repubblica dignitoso e credibile (lontani anni luce persino dal Vaticano di Papa Francesco) ne dimostra l'estrema ed ormai inguaribile debolezza.
Io non credo affatto – perché contrario ad ogni logica umana - che tra uno, due o tre anni quando si riandrà a votare il popolo italiano si riaffiderà a Berlusconi ed ai suoi sodali Gasparri, Cicchitto, Mussolini, Brunetta.
Se i cittadini democratici e progressisti riusciranno ad organizzarsi da subito, vincendo divisioni ormai incomprensibili, in un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale questo sistema avrà i giorni contati.

L'elezione del Presidente della Repubblica in un Paese a sovranità limitata

Composizione fotografica di Luca Peruzzi

Come tanti cittadini democratici, di sinistra o comunque fautori di una cambiamento radicale nel governo della cosa pubblica italiana ho sperato e spero nell'elezione di un Presidente della Repubblica come Stefano Rodotà. Cioè di una personalità che nella sua vita sia sempre stato un fedele e leale interprete della Costituzione e che proprio in virtù di questa fede laica sia in grado di diventare protagonista e segno del cambiamento di cui ha bisogno il nostro Paese e della dignità che abbiamo necessità di riconquistare.
Di fronte alla mossa di Grillo di candidarlo alla Presidenza della Repubblica – ad un tempo rivolta al bene del Paese e vantaggiosa per il proprio partito, perché gli consente di acquisire consensi nell'elettorato di sinistra e di mettere in difficoltà i dirigenti del Partito Democratico – tutti ci siamo interrogati sul perché quello che un tempo veniva considerato il maggior partito del centrosinistra si sia rifiutato di far convergere i propri voti su Rodotà, cioè su uno di loro, beneficiato dal consenso di gran parte dei propri elettori, insigne giurista, già deputato del PCI e Presidente del PDS.
Oscillando, fino al suicidio politico, tra i tentativi di accordo con il Movimento 5 Stelle e le trattative 'inciuciste' con Berlusconi, incapace di proporre unitariamente una propria candidatura che non cadesse nella trappola dei veti incrociati, espressi vigliaccamente sotto la copertura del voto segreto, di qualche esponente della propria nomenklatura.

venerdì 19 aprile 2013

Scriviamo una Mail o inviamo un Fax ai Grandi Elettori !


di Carla Gommy

Una mail semplice e sintetica per chiedere ai Grandi Elettori di votare Stefano Rodotà.
Se volete, copiatela, incollatela su una pagina mail e inviatela agli indirizzi che trovate sotto.
Il testo, ovviamente è MODIFICABILE in base al sentire di ognuno.
Inviate "a raffica" almeno finché non comincerà la quarta votazione (quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei grandi elettori)!!!

Buon invio a tutti!
Gommy

Ai Grandi Elettori
Loro indirizzi

e

a Pierluigi Bersani

Signori, oggi fra i tanti commenti trovati in rete, uno mi ha colpito particolarmente, e ve lo riporto qui, senza filtri e senza alcuna certezza che sarete così gentili da leggerlo:
“Quando in politica esistevano ancora veri Uomini e Vere Donne degni di essere chiamati "Onorevoli"!”
La frase in questione accompagnava la foto del grande Sandro Pertini, eletto Presidente della Repubblica l’8 luglio 1978 al 16° scrutinio. Nessuno lo aveva voluto e votato prima, ma fu il più grande Presidente che la Repubblica Italiana abbia mai avuto. Fu uomo umile, di cultura infinita, ma soprattutto di onestà e sensibilità integerrime.
Proprio come il Prof. Stefano Rodotà!
Avete ancora almeno due scrutini per rimediare agli errori fatti nei primi due, e i vostri elettori si aspettano che siate “Onorevoli” come lo furono i Grandi Elettoridi allora, rifiutando diktat di vertici che già hanno deciso il nostro e anche il Vostro futuro. Votate il Prof. Stefano Rodotà in nome e per conto di tutti coloro che vi hanno permesso di sedere in Parlamento: ce lo dovete e vi abbiamo dato il nostro consenso affinché rappresentiate le nostre istanze e non quelle di coloro che a tutto stanno pensando tranne che al bene dell’Italia. Essere “Onorevoli”solo sulla carta da lettere o nel biglietto da visita non darà a Voi la dignità che meritate, né a noi un Presidente condiviso dal popolo.
Siamo fuori nelle piazze a protestare, siamo esclusi dalle segrete stanze, siamo impiegati, operai, contadini, professori, commercianti, industriali, precari,disoccupati, esodati; siamo ignoranti o colti, a seconda delle nostre rispettive storie di vita, ma non considerateci degli idioti incapaci di pensieri propri, perché sarebbe l’errore più grande che potreste fare.
Confidando nel vostro senso civico e nella riconoscenza che ognuno di voi deve a chi lo ha eletto, nonché nelle vostre segrete coscienze, ringraziamo se nei prossimi scrutini vorrete aderire alle richieste dei Cittadini italiani votando il Prof.Stefano Rodotà.
In alternativa pensate al professor Gustavo Zagrebeksly.
Ma salite a bordo ca**o!!!
Saluti
Nome e cognome

giovedì 18 aprile 2013

Signori elettori del PD: il vostro partito è marcio


Vignetta realizzata da Luca Peruzzi

 
Sono quasi vent'anni che il PD (nella forma attuale ed in quelle assunte nel passato, PDS e DS) chiede il voto agli elettori democratici e di sinistra “per non far vincere Berlusconi” ed il giorno dopo le elezioni, sia esso maggioranza od opposizione, tratta, inciucia, si accorda sotto banco con il Cavaliere Nero di Arcore lanciandogli quando necessario ciambelle di salvataggio e concedendogli salvacondotti.
Per quanto mi riguarda il disvelamento definitivo, senza necessità di ulteriori prove, della menzogna del PD partito popolare e di sinistra (ancorché liberal, ancorché riformista) si è avuto con l'appoggio al più feroce governo antipopolare della storia italiana, quello di Monti, con annessa resurrezione di Berlusconi.
Se il Movimento 5 Stelle è arrivato a prendere il 25 per cento dei voti, pur con tutti gli aspetti contraddittori e discutibili che lo contraddistinguono (almeno per chi come me si sente di sinistra e si riconosce ancora sostanzialmente nella politica e nei partiti tradizionali, fatti di rappresentanza di specifiche classi sociali, di quadri dirigenti, di visioni ideologiche, di discussioni e dibattiti fatti alla luce del sole), non è perché gli italiani si sono impazziti ma perché non esisteva altra strada visibile, credibile e concreta per i cittadini per reclamare un qualche cambiamento ed una qualche moralizzazione della nostra vita pubblica.
La scelta del PD di candidare Franco Marini alla Presidenza della Repubblica è pienamente coerente con questa storia ventennale.

domenica 14 aprile 2013

Appello agli aderenti del Movimento 5 Stelle per le Quirinarie


Il prossimo 15 aprile poco meno di cinquantamila iscritti certificati del Movimento 5 Stelle daranno l'indicazione al proprio gruppo parlamentare del candidato da proporre per l'elezione del Presidente della Repubblica.
I nominativi selezionati nella prima votazione (a parte gli irricevibili per chi scrive, ma solo per ragioni politiche, Bonino e Prodi) sono tutti eccellenti e tutti in grado di onorare la carica per quale sono proposti:

    - Bonino Emma
    - Caselli Gian Carlo
    - Fo Dario
    - Gabanelli Milena Jole
    - Grillo Giuseppe Piero detto Beppe
    - Imposimato Ferdinando
    - Prodi Romano
    - Rodotà Stefano
    - Strada Luigi detto Gino
    - Zagrebelsky Gustavo

Ora quella che si presenta come un'interessante e innovativa, ancorché discussa e discutibile, iniziativa di democrazia diretta può avere effetti decisivi per la politica italiana e dunque per la vita dei cittadini nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Perché sarà il prossimo Presidente della Repubblica colui che potrà promuovere od ostacolare un governo dell'inciucio PD-PDL, perché sarà il prossimo Presidente della Repubblica a vigilare o non vigilare (valga al riguardo l'esperienza Napolitano) sul rispetto della Costituzione da parte delle Istituzioni nel loro agire concreto.

sabato 13 aprile 2013

Le ultime 'perle' di Napolitano

Non è possibile oggi capire (forse riusciremo a comprenderlo nei prossimi anni, forse ce lo spiegherà qualche documento segreto una volta reso pubblico o trafugato da Wikileaks) cosa spinga un uomo di quasi 88 anni, a pochi giorni dalla scadenza del proprio mandato, a pretendere ancora di voler forgiare, secondo le proprie personali convinzioni e forzando sia la volontà popolare espressa nelle elezioni sia il dettato costituzionale, il sistema politico di questo Paese.
Del suo settennato sicuramente ricorderemo l'accondiscendenza con cui ha fronteggiato le leggi ad personam di Berlusconi, i continui salvagente lanciati al padrone di Mediaset e della destra nei momenti in cui era più in difficoltà da un punto di vista politico e giudiziario, la svolta antipopolare e filo-liberista da egli predisposta ed attuata con il governo Monti, gli ostacoli frapposti all'accertamento della verità rispetto all'ipotesi di una trattativa Stato-mafia che sarebbe stata all'origine delle stragi del '92 e del '93.
La grazia concessa ad un militare americano condannato per il rapimento in Italia di Abu Omar (grazia tutta politica e dunque incostituzionale come scrive Marco Travaglio) e la costituzione dei comitati dei presunti saggi per preparare il terreno ad un Governo PD-PDL-Monti rappresentano solo gli ultimi (speriamo gli ultimi) atti di una Presidenza della Repubblica che ha lasciato spesso sconcertati e sgomenti, oltre che i cittadini democratici, molti degli osservatori politici e dei costituzionalisti, al di là del plauso interessato ed ipocrita del mainstream informativo e dei nostri protettori esteri.
Il compito dei comitati dei presunti saggi (di cui oggi sono state diffuse le risultanze del proprio 'lavoro': ad un tempo mediocri e pericolose) era palesemente quello di costituire le basi programmatiche dell'inciucio. E questo contro la volontà degli elettori, contro il bene dell'Italia che non può certo trovare soluzione ai propri problemi riportando al Governo una destra berlusconiana che è la maggiore colpevole del degrado morale, sociale, politico ed economico in cui versa il nostro Paese, contro gli interessi del suo stesso partito di origine, il PD, che verrebbe definitivamente lacerato e distrutto da un nuovo accordo con Berlusconi.

venerdì 12 aprile 2013

Cosa significa eleggere un Presidente della Repubblica garante della Costituzione


E' cosa sacrosanta e quasi banale dire che il Presidente della Repubblica deve garantire e rappresentare tutti i cittadini: di destra, di sinistra, di centro, quelli che rifiutano ogni collocazione nello spazio politico e quelli che hanno scelto di non andare più a votare.
Ma rintracciare qualcuno che ottenga il gradimento di tutte o della maggioranza delle forze politiche, senza incorrerne nei rispettivi veti, non è di per sè condizione sufficiente per identificare una personalità che sia in grado di esercitare il ruolo di Capo dello Stato conformemente a questo inderogabile principio. Oltre ai numeri richiesti per l'elezione ciò che serve è identificare una personalità, integerrima e senza macchie nella propria vita, che abbia sempre dimostrato, con parole ed opere, di essere un fedele interprete della Costituzione.
Perché la Costituzione è esattamente il libretto di istruzioni che, se scrupolosamente osservato, serve a far funzionare il sistema democratico e a garantire i diritti di tutti.
Il solo ipotizzare che l'obiettivo di far emergere un vero supremo Garante della nostra Repubblica possa realizzarsi attraverso l'accordo con la destra eversiva berlusconiana, la cui unica mission è quella della tutela degli interessi personali, giudiziari ed economici, del proprio capo è assolutamente privo di senso.

domenica 7 aprile 2013

CARO BEPPE, CARO DARIO, ESIMIO DOTT. GIANROBERTO, CARA SILVANA, CARO DOMENICO, CARI TUTTI

messaggi
Sono Giandiego.
Sono stato candidato (non eletto) alle regionali lombarde per M5S, sono nel MoVimento e credo molto nelle sue possibilità, ma sono altresì convinto che una riflessione sia necessaria.
Non vi tedierò con tematiche di basso profilo, non ho alcun interesse nell'appoggio o meno a Bersani ed al PD, trovo anzi questa discussione limitante, sciocca, e di bassissimo profilo. Oltre ad un conglomerato di frasi fatte e luoghi comuni.
Quello di cui voglio parlare e parlarvi è la qualità del cambiamento. Che per altro è anche quello che la gente reale, i nuovi poveri, i piccoli impreditori allo sbaraglio, che vedono vanificarsi anni ed anni di duri sacrifici, disperati perché comprendono che se non cambia qualche cosa nulla accadrà veramente per loro, sino ai nuovi soggetti, quei giovani di cui tutti parlano a iosa ma che nessuno sembra voler ascoltare veramente, si aspettano che qualcuno, noi od altri, prima o dopo portino avanti

Vaticano, ma quanto ci costi?


Nessuno parla di finanziamento pubblico alle confessioni religiose tramite meccanismo 8x1000, nonostante i numeri (pubblici, ma convenientemente ignorati da politica, media e cittadini stessi) rivelino quote almeno 10 volte più grandi di quelle del finanziamento pubblico ai partiti.

QUALCHE NUMERO DA CONOSCERE E DA CONDIVIDERE SE RITENETE SIA UTILE INFORMARE ALTRI
1miliardo148milioni ⇒ gli € che il meccanismo dell'8x1000 ha assegnato per il 2012 alla Chiesa Cattolica http://bit.ly/1miliardo148milionidieuro.
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50milioni ⇒ gli € (appartenenti a quell'ampio miliardo ricevuto dallo Stato Italiano) che la Chiesa Cattolica ha accantonato nel 2012. Si chiamano proprio così: quote accantonate.
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22 ⇒ la % destinata a interventi caritativi (11% alle diocesi per la carità, 7% interventi carità Terzo Mondo, 4% esigenze rilievo nazionale). Ossia 255 mln di € su un totale di 1148 mln.
*
5miliardi300milioni ⇒ gli € che il meccanismo dell'8x1000 ha assegnato per gli anni dal 2008 al 2012 alla Chiesa Cattolica: in pratica oltre 1 MILIARDO DI € PER ANNO. Se si pensa che la legislatura appena trascorsa 2008-2013 è costata ai cittadini italiani circa 501milioni di €, causa finanziamento pubblico ai partiti, ossia in pratica 100 MILIONI DI € PER ANNO http://bit.ly/WEcIWA si capisce quanto sia ipocrita parlare di taglio dei finanziamenti pubblici, ignorando quello alle confessioni religiose tramite l'8x1000. Soprattutto viste le destinazioni usate.

sabato 6 aprile 2013

Rialzati Sinistra!

Per una nuova sinistra radicale, laica, socialista e anticapitalista, libertaria, ambientalista.

In un'Italia e con un Parlamento egemonizzato da quattro destre (quella eversiva di Berlusconi, quella liberista di Monti, quella subalterna ai diktat dei poteri forti e delle istituzioni finanziarie europee del PD, quella ambiguamente populista di Grillo) la sinistra politica sembra scomparsa completamente dal dibattito pubblico e sui grandi media. E con essa tutto ciò che significa sinistra: giustizia sociale, eguaglianza, redistribuzione del reddito, liberazione dal bisogno. E quella che è l'unica strada per realizzare questi obiettivi: il controllo sociale e collettivo sull'economia e sui fondamentali mezzi di produzione, il superamento del capitalismo. Mentre le esistenti forze della sinistra appaiono rassegnate all'ininfluenza e alla marginalità (SEL ormai ridotta a percentuali di consenso minime aspetta le mosse del PD, ALBA è ancora una strana creatura senza identità, i partiti che avevano promosso Rivoluzione Civile - Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani, i Verdi, IDV, gli arancioni di De Magistris - invece di realizzare l'azzeramento totale dei propri ceti dirigenti e promuovere la costituente di un nuovo soggetto politico unitario hanno congelato tutte le discussioni al proprio interno probabilmente nella speranza che in caso di nuove imminenti elezioni possano rientrare dalla finestra nel centrosinistra) solo l'impegno e la volontà dei cittadini di sinistra può consentire la rifondazione e la rinascita di una nuova sinistra: radicale, laica, socialista e anticapitalista, libertaria, ambientalista.